Mdp compatti su Grasso, svolta su leader e contenuti

Grasso, la carta di Bersani per riunire il centrosinistra.

 

Grasso, la carta di Bersani per riunire il centrosinistra.

 

ROMA. – Mdp è compatto sulla leadership futura di Pietro Grasso, ed è pronto ad andare avanti con tappe certe verso il nuovo soggetto politico che sia la nuova casa dei progressisti, distante dalle “politiche sbagliate” del Pd, dal Jobs act alla buona scuola. E Grasso, pur mantenendo ogni riserbo sul suo futuro, pare raccogliere la sfida, chiedendo alla politica di “dare speranza”, “cambiare e migliorare questo Paese che appare stanco e deluso”.

Frasi che sembrano essere più vicine ai toni di un leader politico che a quelli di una figura istituzionale. Insomma, Mdp, all’indomani del voto siciliano, riprende il suo cammino verso la costituente di sinistra, derubricando come “gioco delle figurine”, come dice Roberto Speranza, il dibattito sull’eventuale passo indietro del segretario dem.

Al centro congressi Cavour, la direzione sancisce la rotta da seguire. Art.1 è attenta a quanto si sta muovendo tra i potenziali compagni di strada, a partire da Giuliano Pisapia, che solo ieri ha incontrato riservatamente proprio il Presidente del Senato, la cui leadership viene rilanciata con forza prima da Pierluigi Bersani, poi da Massimo D’Alema.

“Non tiro per la giacchetta nessuno, ma se dipendesse da me Pietro ci starebbe da Dio…”, osserva Bersani, che per primo volle l’ex magistrato palermitano prima nelle file dei Pd e poi alla presidenza di Palazzo Madama. Un endorsement esplicito anche da Massimo D’Alema: “Se effettivamente Pietro Grasso volesse partecipare a questo sforzo civico e progressista – sottolinea l’ex premier – la sua presenza sarebbe fondamentale”.

Quanto al dibattito interno nel Pd sulla sua futura guida, sembra non colpire più di tanto i dirigenti di Art.1. Freddo D’Alema che continua a chiedere “una discontinuità” non solo di “leadership” ma anche di “contenuti”. E’ questo, sottolinea, citando Giuliano Pisapia, quello che serve “per ricostruire il centrosinistra”.

Ancora più duro il giudizio di Pierluigi Bersani, che vede in questo dibattito sul futuro di Renzi e l’ipotesi di un cambio della figura del candidato premier Pd solo “tatticismo”. “Con il Rosatellum tutti, anche Brambilla del partito animalista – osserva l’ex segretario dem – si possono candidare premier. Con il Pd siamo a una rottura profonda che si risolve solo andando nel profondo”.

Intanto Mdp segna sul calendario le date per quella costituente dal basso per trovarsi pronti all’appuntamento elettorale: “Dal 9 al 18 novembre – annuncia Speranza – le assemblee provinciali, il 19 l’assemblea nazionale. L’ultimo weekend di novembre un momento di partecipazione democratica dal basso, unitaria, e poi a dicembre una fase, un momento comiziale, di tutte le forze politiche della sinistra in una lista unita. Lì ci sarà la prova del nove”.

Quanto al programma c’è già una prima stesura approvata all’unanimità dalla direzione di stamane: 11 cartelle in cui si parla di lavoro, salute e fisco. “E’ una base di partenza emendabile in base alle indicazioni del territorio”, conclude Speranza.

(Di Marcello Campo/ANSA)

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