Incontri Grasso-Boldrini, partono le consultazioni a sinistra

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Il Presidente del Senato Pietro Grasso e il Presidente della Camera Laura Boldrini
Il Presidente del Senato Pietro Grasso e il Presidente della Camera Laura Bordini.

ROMA. – Lo studio di Pietro Grasso diventa sempre più lo snodo della definizione delle liste a sinistra del Pd, siano esse alleate o meno dei Dem. Il presidente del Senato, in una sorta di “consultazioni”, ha incontrato prima Gianni Cuperlo, poi insieme Roberto Speranza, Nicola Fratoianni e Pippo Civati, dopo il colloquio avuto nei giorni scorsi con Giuliano Pisapia. Questi domenica prossima terrà l’Assemblea di Campo Progressista, nella quale rilancerà il proprio progetto di un centrosinistra largo, evento a cui interverrà anche la presidente della Camera Laura Boldrini che a sua volta ha incontrato una serie di esponenti di Mdp e Si e lo stesso Pisapia.

Al termine dell’incontro con il presidente del Senato, Speranza, Fratoianni e Civati hanno dichiarato di avergli consegnato “il documento condiviso da tutti che segna l’avvio di un percorso comune cui ci piacerebbe – sottolineano – prendesse parte”. Insomma se martedì Mdp diceva di non voler tirare Grasso per la giacca, i tre promotori della futura Lista di sinistra, mettono da parte questa finzione retorica.

“Lui ci ha ricevuto e ascoltato come sta facendo con tutte le anime di un mondo che in queste settimane è in grande fibrillazione”, hanno aggiunto. In effetti Grasso aveva incontrato il leader di Sinistra Dem, Gianni Cuperlo, che è vicino all’idea di Giuliano Pisapia, vale a dire di un centrosinistra ampio, guidato da una figura aggregante diversa dal “divisivo” Matteo Renzi.

Cuperlo ha chiarito di voler portare avanti la sua battaglia dentro al Pd. Domenica Cuperlo interverrà all’Assemblea di Campo Progressista, come anche Speranza. Ma i due discorsi saranno assai diversi. Il fatto che i tre “tenori” della lista di sinistra si siano presentati assieme con la bozza di programma, è una indicazione che i passi necessari a sinistra sono stati fatti.

Se dunque Campo progressista vuole aggregarsi, è bene accetta, purché lo stesso Pisapia si candidi, portando il suo profilo civico. Senza l’ex sindaco di Milano sono in molti in Mdp a voler chiudere le porte in faccia a Campo Progressista. Quest’ultimo da iniziale protagonista del risiko della sinistra rischia di essere relegato a elemento marginale.

Il mantra del “Centrosinistra largo” verrà rilanciato domenica da Pisapia; ma quali sono gli elementi nuovi perché cambi l’atteggiamento freddo degli interlocutori? “Dalle elezioni in Sicilia – osserva Marco Furfaro – è emersa sia la debolezza del Pd, che quella di una sinistra di pura testimonianza”, visti i modesti risultati della lista di Claudio Fava. Lo capiranno Mdp e Pd? Pisapia tenterà di essere convincente, con un programma tutto teso in avanti.

In questo sforzo si inserisce la presidente della Camera Laura Boldrini, che ha incontrato Arturo Scotto e Roberto Speranza, di Mdp, poi Nicola Fratoianni, Pierluigi Bersani e infine Giuliano Pisapia. In Campo Progressista le visioni sono diverse. Mario Catania, ex ministro del governo Monti, spera ancora in un progetto che coinvolga Il Pd, “altrimenti ci avviamo a un suicidio collettivo”,dice.

Per Ciccio Ferrara, un centrosinistra largo può nascere anche senza i Dem, con Campo progressista in grado di interpretare le varie anime (civica, cattolica, progressista), in un alleanza con Mdp e Si con un “profilo di governo”. Ma c’è anche chi non esclude la corsa in solitaria. Anche perché, ammette Furfaro, “dopo la Sicilia le reazioni di Pd e Mdp sono state deludenti”.

(di Giovanni Innamorati/ANSA)

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