Terremoto, Mattarella: “La normalità è possibile”

Castelsantangelo sul Nera. Il Presidente Sergio Mattarella accompagnato dal Sindaco Maurizio Falcucci visita la zona rossa
Castelsantangelo sul Nera. Il Presidente Sergio Mattarella accompagnato dal Sindaco Maurizio Falcucci visita la zona rossa.

 

 

PIEVE TORINA (MACERATA),. – Greta ha 9 mesi, ed è la prima nata a Pieve Torina dopo le scosse del 2016. Giuseppina Luzi ha 91 anni, il marito Raffaele 92. Nella loro casetta da sfollati offrono un caffè al presidente della Repubblica, che poco prima si è intrattenuto con Greta.

”La normalità è possibile, si tornerà come prima” dice Sergio Mattarella agli studenti di Cascia, prima tappa della sua nona visita nelle Marche e nell’Umbria colpite dal terremoto. Ma è una normalità difficile da intravedere, e il presidente lo può constatare personalmente sia a Pieve Torina che nella zona rossa di Castelsantangelo sul Nera e in quella di Visso (Macerata).

A Visso in particolare tutto sembra fermo ad un anno fa. ”Buon lavoro e coraggio” l’augurio ai sindaci del Maceratese, che al ”Padre degli italiani”, così lo chiama il primo cittadino di Pieve Torina Alessandro Gentilucci, augurano a loro volta buona fortuna: ”Grazie, ne abbiamo tutti bisogno, ma soprattutto ne avete bisogno voi” la risposta di Mattarella.

In questi lunghi mesi il Capo dello Stato non ha mai mancato di far sentire la sua vicinanza alle popolazioni colpite da una catastrofe enorme, che i tempi della posa delle casette e di una ricostruzione ancora lontana rendono viva ogni giorno. ”E’ stato un anno faticoso e complicato, ma pian piano – così un bambino dell’Istituto comprensivo ‘Beato Simone’ di Cascia nel suo indirizzo di saluto -, con fatica, ci siamo rialzati”. ”Siete voi la forza del domani” la risposta del presidente, che assegna ai ragazzi il compito di fare ”da avanguardia della normalità di Cascia”.

Più ostico accennare alla ripresa nel versante marchigiano del cratere, dove la devastazione è diffusa. Ma anche qui Mattarella viene accolto con grande calore dalla gente, che lo sente partecipe, informato dei problemi, attento a sollecitare soluzioni.

Francesco Pastorella, del Coordinamento dei comitati dei terremotati gli consegna una lettera in cui gli chiede di ”fare da megafono” alle istanze dei terremotati: differenziazione delle aree del cratere in base ai danni subiti, consegna delle Sae (ferma al 27% delle richieste), sostegno alle piccole imprese terremotate. ”Mi tenga aggiornato, se ha bisogno ci sono” dice Mattarella al sindaco di Castelsantangelo sul Nera Mauro Falcucci, che chiede da mesi di ”differenziare tra i comuni del cratere, attuando interventi commisurati all’entità del danno”.

Tutte materie che attengono al lavoro del Governo e del Parlamento, non del Quirinale, i sindaci lo sanno; anche il primo cittadino di Visso Giuliano Pazzaglini, che non è in sede quando il presidente si ferma in paese per un fuori programma, e si fa sostituire dal vicesindaco: ”gli avrei chiesto una legge speciale per la ricostruzione, che però non è di competenza di Mattarella ma del Parlamento, che si sta per sciogliere”.

Messaggi raccolti dalla commissaria alla ricostruzione Paola De Micheli e dal capo della Protezione civile Angelo Borrelli, che accompagnano il Capo dello Stato nel suo tour, come i presidenti di Marche e Umbria Luca Ceriscioli e Catiuscia Marini. Ma i terremotati capiscono che Mattarella difenderà fino in fondo il loro diritto al ritorno alla ”normalità”.

Nonna Giuseppina lo considera ormai ‘di casa’, e vuole a tutti i costi fargli assaggiare uno dei dolcetti che ha preparato con il caffè: ”Lo prenda lo stesso, lo metta in tasca, se lo mangia dopo…con calma”.

(di Chiara Gabrielli e Cristina Morbiducci/ANSA)

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