Bolivia: Uruguay nega estradizione presunto terrorista Melgar

Alejandro Melgar, accusato dal governo di Evo Morales.
Alejandro Melgar, accusato dal governo di Evo Morales.

 

MONTEVIDEO. – La Corte Suprema dell’Uruguay ha respinto la richiesta di estradizione presentata dalla giustizia della Bolivia per Alejandro Melgar, avvocato accusato di aver partecipato in una complotto terroristico boliviano, che prevedeva perfino l’assassinio del presidente Evo Morales.

Secondo il testo della sentenza dell’alta corte, il fatto che la sede dell’eventuale processo contro Melgar sia stata trasferita, attraverso un decreto dell’esecutivo, da un tribunale ordinario di Santa Cruz a una corte antiterrorismo di La Paz rappresenta “una chiara violazione” dei termini del trattato di estradizione del Mercour, organismo del quale la Bolivia è membro associato.

Melgar – avvocato di 48 anni che ha la doppia nazionalità boliviana e uruguayana – venne arrestato nell’aeroporto di Montevideo nel 2012, in base a un mandato di cattura emesso dalla giustizia boliviana, che lo accusa di aver finanziato una organizzazione terrorista il cui obiettivo era uccidere Morales e promuovere la secessione di una parte del territorio della Bolivia. I responsabili della presunta trama – due ungheresi e un irlandese – sono stati uccisi dalla polizia boliviana nel 2009 in un blitz in un albergo di Santa Cruz. Il procuratore responsabile dell’inchiesta, nel frattempo, si è rifugiato in Brasile, denunciando che l’intero caso era stato inventato dal governo di Morales.