Renzi soddisfatto per banche, non teme l’assalto al Pd

Cori di sostegno e fischi per Renzi a Ferrara
Cori di sostegno e fischi per Renzi a Ferrara.

FERRARA. – Riuscire a invertire la narrazione di un Pd ‘amico’ delle banche e resistere al previsto ‘assalto’ degli avversari interni ed esterni dopo la sconfitta in Sicilia. E’ fiducioso, Matteo Renzi, sulle due battaglie in corso. Il segretario Pd è già in campagna elettorale e con il treno Dem che lo porta in Veneto ed Emilia Romagna tocca i più diversi temi, dal tram di Padova, all’edilizia, fino all’importanza per il nostro Paese della comunità ebraica.

Lavora, spiega chi viaggia con lui, per “rafforzare il Pd”, nel concreto e sul territorio. Perciò appare soddisfatto dell’andamento dei lavori in commissione d’inchiesta sulle banche: “noi – dice negli incontri con le associazioni dei consumatori – abbiamo salvato le famiglie” ma la gente “è arrabbiata” per gli effetti della “vigilanza mancata” e il Pd “sta dalla parte dei risparmiatori”.

Al risveglio il segretario Pd legge su Repubblica le parole gelide di Romano Prodi che vede una “tragedia” per l’Italia e i racconti di un Pd dilaniato dai timori per una coalizione dai confini troppo ristretti. Le parole del Professore sceglie di non commentarle, tacciono tutti i dirigenti Dem. Ma chi è vicino a Renzi lo descrive “sereno”.

“Alla fine Prodi – ragiona un esponente Dem vicino al segretario – ha parlato dell’Italia ma non c’è stato un attacco a Renzi. E anche Veltroni a ‘Carta bianca’ non ha alzato i toni”. Dunque l’annunciato assalto alla segreteria dopo il voto in Sicilia sembra assumere toni meno “cruenti” di quanto preventivato.

E Renzi mostra di guardare già oltre: “Non mollo, promesso”, risponde a un sostenitore a margine della visita al distretto delle giostre in provincia di Rovigo. “Ho mollato Bersani per te”, lo saluta una signora. “Allora ti devo dare un bacio”, scherza lui.

In serata sale sul treno Pd anche Dario Franceschini: se lui si schierasse contro Renzi darebbe forza alla battaglia della minoranza e invece il ministro sta vicino al segretario. “Dov’è Dario?”, lo chiama nella ressa che lo accoglie alla stazione di Ferrara, dove centinaia di sostenitori e un centinaio di contestatori rendono l’atmosfera molto calda. E a lui il leader Dem rinvia i giornalisti per domande sulla coalizione.

Poi insieme vanno in auto a Ravenna, a cena dal maestro Riccardo Muti. Prima di partire, la battuta: “Se pensate che siamo persone che passano il tempo a ragionare di leggi elettorali, emendamenti e coalizioni, diciamo che abbiamo anche un’anima”.

(dell’inviata Serenella Mattera/ANSA)