Tajani: “Non lamentarsi di Merkel. E’ l’Italia che non c’è”

Il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani
Il Presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani. EPA/PATRICK SEEGER

 

 

BERLINO. – Inutile prendersela coi tedeschi: in Europa, “è l’Italia che non c’è”. Antonio Tajani ha conosciuto di persona Wolfgang Schaeuble a Berlino. I due non hanno parlato di Silvio Berlusconi possibile premier, né di politica finanziaria, il che forse avrebbe complicato il colloquio, ma ha voluto conoscere il criticatissimo ‘falco’ del rigore, e scoprire un “forte europeista”, addirittura “umanamente simpatico” che ha “colpito” il presidente del parlamento Ue forzista.

Tanto che, all’uscita dal Bundestag, dove si è tenuto l’incontro, si è lasciato andare a una sorta di sfogo, e in un’intervista all’ANSA ha accusato la politica italiana di miopia. “Non ci si lamenti del fatto che Merkel sia così forte in Europa, se l’Italia non c’è. E l’Italia potrebbe e dovrebbe esserci. Non lo dico in polemica con il governo Gentiloni, e con Renzi. Quello che intendo è che il sistema Paese dovrebbe essere più presente. Serve più Italia in Europa, e abbiamo una responsabilità anche importante per tutti, oltre che per noi stessi”.

Ultimamente, afferma, deve “difendersi dall’accusa di essere filotedesco”. Una posizione che risulta davvero inedita, a Berlino, per un uomo di Forza Italia. Eppure Tajani ha trovato la conferma di quello che pensa: “In Germania hanno una visione, perseguono degli obiettivi. Sanno difendere i loro interessi. Noi non contiamo a Bruxelles, perché non ci siamo. Quando gli italiani si muovono, invece, i risultati si vedono”.

Quindi sottolinea una differenza decisiva fra l’approccio nei due Paesi, legato all’ampiezza dello sguardo dei rispettivi politici: “Merkel sa tutto di tutto. Conosce la legge elettorale italiana meglio di noi. Conosce la sentenza della Corte. Schaeuble è informato nei dettagli delle elezioni siciliane. Se parli con un politico italiano non è così informato sulle regionali in Germania. Sono concentrati sulle questioni locali: su Vigevano, su chi fa il presidente della Provincia di Caserta. Per carità, anche queste sono cose importanti, ma nell’ambito di una visione più ampia. Altrimenti non conti sul palcoscenico internazionale”.

L’incontro con Schaeuble, nel merito? “Uno scambio, ad ampio spettro, su quello che succede in Germania, in Italia, in Europa, e sul rapporto, da corroborare, fra il parlamento europeo e quelli nazionali”. Ma il nuovo presidente del Bundestag si è anche mostrato “interessato” alla situazione italiana, che Tajani ha “descritto in modo oggettivo”.

Non si è parlato di finanza, né di bilanci, assicura. E neppure di Berlusconi, con il quale negli anni scorsi il rapporto con Merkel si era deteriorato in modo evidente. “Ma la Cdu è pragmatica, e come il Ppe ritiene che Berlusconi sia un antidoto a Grillo, un garante di stabilità, non un guastafeste”.

Se gli si chiede perché non si faccia avanti come candidato premier Tajani ribadisce che sul leader non c’è dubbio: “Sono onorato che si sia pensato a me, ma io sono presidente del parlamento europeo e ritengo importante che ci siano degli italiani nelle istituzioni Ue”.

(di Rosanna Pugliese/ANSA)

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