Produzione di Pdvsa ai minimi storici

L’Opec ha annunciato che la produzione della statale venezuelana è caduta ai minimi storici durante ottobre.
L’Opec ha annunciato che la produzione della statale venezuelana è caduta ai minimi storici durante ottobre.

CARACAS.- Pdvsa va a picco. La produzione si trova ai minimi storici. La statale sta producendo soltanto 1.955.000 barili di grezzo al giorno. Una cifra fornita dalla propria statale all’Opec, la più bassa dagli anni ottanta.

Il calo nella produzione si calcola sia stato di 130.000 barili giornalieri soltanto tra settembre ed ottobre. Ma la diminuzione è stata costante. In media, nel 2015 il paese produceva 2.654.000 barili ma nel 2016 è sceso a 2.373.000. Tuttavia, mai come ora, la produzione è arrivata a meno di due milioni. È la prima volta in trent’anni che si registra una tale caduta.

Ciononostante, le cifre potrebbero essere peggio se si considerano quelle calcolate dall’Opec. Secondo l’organizzazione, la produzione di grezzo venezuelano è in calo da ben 25 mesi.  Il paese forniva 2.360.000 barili giornalieri a settembre del 2015 e vicini alla chiusura del 2017, ne sta producendo soltanto 1.863.000.

Il sesto produttore al mondo

Il Venezuela ora è il sesto produttore di petrolio al mondo. Davanti ci sono L’Arabia Saudita, l’Iran, l’Irak il Kuwait e gli Emirati.

Ma se si va avanti così il paese rischia di perdere anche questo “primato”. Tra tutti i membri dell’Opec, il Venezuela è quello che ha registrato la maggior diminuzione nella produzione. L’Arabia Saudita da 10.193.000 nel 2015 è passata a 10.056.000 quest’anno e gli Emirati da 2.989.000 a 2. 950.000 ma nessuno come il Venezuela che ha diminuito il 27% in due anni.

Intanto il governo pensa a rifinanziare del debito

Mentre la produzione di petrolio venezuelana è in caduta libera, il Governo è alle prese col rifinanziamento o la ristrutturazione del debito per rimanere a galla. Ma deve pagare urgentemente titoli del debito estero che sono in scadenza e che, secondo indiscrezioni, sarebbero all’incirca 70.000 milioni di dollari per pagare i buoni e 50.000 milioni per saldare i creditori.

Per poter affrontare il pagamento del debito, il governo ha diminuito le importazioni, decisione che contribuisce alla scarsità di prodotti di prima necessità come cibo e medicine.

 

La diminuzione della produzione del petrolio significa meno entrate per il Venezuela. La Banca Centrale ha ammesso che le riserve internazionali del paese sono soltanto di 9.684 milioni di dollari. Nulla a confronto col debito che Maduro è intestardito di pagare. Ma anche niente per affrontare la crisi alimentare e sanitaria, che non si risolverà se non si scende a compromessi internazionali.