Nonna Peppina ha vinto, tornerà nella casetta di legno

La 95enne Giuseppa Fattori lascia la casetta di legno abusiva costruita dopo il terremoto. ANSA/ CHIARA GABRIELLI
La 95enne Giuseppa Fattori lascia la casetta di legno abusiva costruita dopo il terremoto. ANSA/ CHIARA GABRIELLI

 

FIASTRA (MACERATA). – Nonna Peppina ha vinto la sua battaglia: a 95 anni, con due terremoti alle spalle, che non l’hanno piegata, potrà tornare nella casetta di legno abusiva fatta costruire per lei dai familiari nel giardino di casa, a San Martino di Fiastra (Macerata). Un alloggio provvisorio sorto dopo le scosse che hanno reso inagibile l’abitazione in cui ha vissuto per 70 anni, messo sotto sequestro l’8 ottobre dalla procura di Macerata perché costruito in un’area a rischio idrogeologico, e soggetta a vincolo paesaggistico.

Il Governo ha annunciato un emendamento al dl fiscale che elimina l’obbligo di rimozione entro 90 giorni degli immobili in area sismica privi di titolo abitativo: verranno rimossi solo quando l’abitazione principale sarà stata ricostruita, o lo sfollato avrà avuto assegnata una Sae.

”Siamo contenti, è proprio quello che avevamo chiesto”, ha commentato una delle figlie dell’anziana, Gabriella Turchetti, preoccupata che ”non ci sia qualche inghippo, qualche piccolo requisito che manca”, ma sollevata per una soluzione che finalmente convincerà Peppina a lasciare il container in cui si è rifugiata, e che, con la neve alle porte, non è certo adeguato ad ospitarla.

Il problema infatti è che Peppina non voleva e non vuole lasciare Fiastra. Per qualche tempo è stata ospite di Gabriella a Castelfidardo, ma poi è tornata fra le sue montagne, a sorvegliare la casa rotta, coltivare le piantine, tenere in ordine la casetta con la targa in cui c’è anche il nome di Rino, il marito morto 10 anni fa.

Una scelta da ‘resistente’ che l’ha trasformata in simbolo dei terremotati: i comitati spontanei sorti nel cratere si sono mobilitati per lei con tanto di sit-in, la Regione Marche e il sindaco hanno cercato di individuare un percorso di sanatoria rivelatosi irto di ostacoli.

E il caso è presto diventato un fatto politico, con interrogazioni parlamentari, lettere, petizioni, il leader della Lega Nord Matteo Salvini per due volte in visita alla nonnina. Le casette abusive in quella zona saranno 200 o 300: bene la norma ‘salva-Peppina’, dice l’assessore regionale Angelo Sciapichetti, anche nella parte in cui dispone ”il ripristino dei luoghi e del paesaggio”, una volta completata la ricostruzione.

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