Regione Lazio: Pirozzi spiazza il centrodestra, corre con lista civica

Pirozzi: Il sindaco di Amatrice presenta il simbolo della lista civica
Il sindaco di Amatrice presenta il simbolo della lista civica
Il sindaco di Amatrice presenta il simbolo della lista civica

 

 

ROMA. – Sul simbolo è scritto solo ‘Sergio Pirozzi presidente’, con una fascia tricolore orizzontale. Lo ‘scarpone’ tanto atteso non c’è, però c’è la sua orma, rossa. “E non è un mocassino, ha il carrarmato: è la scarpa di chi sta tra la gente”, ma soprattutto “punta avanti, a destra”.

Il sindaco di Amatrice con la sua fuga solitaria per la presidenza della Regione Lazio ha spaccato il centrodestra, e ora che è in campo, ora che ha varato la sua lista civica, ha intenzione di rimanerci. Anche da solo. Nessun passo indietro, neanche, dice Pirozzi nel corso della sua prima conferenza stampa ufficiale, se la coalizione tirerà fuori un altro nome.

E se il doppio candidato finisse per far perdere tutti? “E perché non condividere l’obiettivo di dare spazio a chi non ha ‘cambiali’, ha sempre lavorato per gli altri e si rivolge alle persone che non votano più?” ribalta la domanda Pirozzi. Come a dire: io ci sono, se volete. Ma se i partiti – FI che ha messo il veto e FdI di cui Pirozzi ha rivelato di non avere più la tessera, mentre la Lega di Salvini l’appoggerebbe – finiranno per fare altre scelte “vuol dire che hanno obiettivi diversi dai nostri e se ne prenderanno la responsabilità”.

Troppo tardi anche per le primarie: “Potevano farle prima, non è un problema mio”. Il messaggio di Pirozzi è che “mentre altri fanno tattiche e alchimie” la sua campagna elettorale è già iniziata: dalla prossima settimana (“il sabato e la domenica, perché sono ancora sindaco”) sarà nelle periferie. Nella sua lista ci saranno “sindaci, professionisti, esponenti delle associazioni” che ogni mese lasceranno 1.000 euro per un fondo destinato al sociale.

“Non mi candido – spiega – per bramosia di potere, ma per ridare voce ai territori”. Paesi e città “terremotati”, dice lui, da anni di oblio e malgoverno. “Io sfrutterei la visibilità del sisma? Allora – risponde – si può dire la stessa cosa di Zingaretti con la Provincia e della Lombardi col Parlamento. Mi auguro – aggiunge – che in questi mesi non ci saranno ‘ritorsioni’ su Amatrice, diventerei una bestia”.

Il governatore Nicola Zingaretti risponde a stretto giro: “Amatrice non sarà mai terreno di campagna elettorale, sarà sempre il luogo della solidarietà e dell’unità degli italiani”. E sempre a tema terremoto da via Cristoforo Colombo – mittente Protezione Civile – arriva anche una risposta all’altra pretendente alla poltrona di governatore, la M5s Roberta Lombardi: “Sulla ricostruzione – aveva detto la deputata a Rai News 24 – il governo è sembrato più impegnato a fare promesse e conferenze stampa che ad agire. C’è un secondo inverno da affrontare”.

Ad oggi, la replica, è stato consegnato il 91% delle casette, mentre sull’edilizia scolastica e il piano freddo la Regione è “operativa”. Anche Lombardi è già in corsa: ha annunciato di star ragionando sul reddito di cittadinanza: “Stiamo studiando la platea che ne avrebbe diritto, poi cercheremo le coperture: è una manovra economica – spiega – e non assistenzialismo. Il voto al M5s – aggiunge – è l’unico utile, perché votare centrosinistra e centrodestra significa dare un voto a due forze che dicono di essere opposte ma che alla fine si alleeranno, come succederà anche a livello nazionale. Votare il M5S significa dare sostegno a un progetto solido, a un programma concreto che i portavoce eletti si impegneranno ad applicare senza inciuci o compromessi”.

(di Gabriele Santoro/ANSA)

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