Lavoro, card. Bassetti: “Più sensibilità dalle banche”

 

 

PERUGIA. – In tema di lavoro c’è “bisogno di una maggiore sensibilità degli istituti di credito” nei confronti dell’imprenditoria e in particolare dei giovani. A sottolinearlo è il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei e arcivescovo di Perugia. “Senza lavoro non si campa”, il monito che ha lanciato dal capoluogo umbro. Da dove ha invitato a “cambiare mentalità e dire, l’obiettivo è il lavoro per tutti, perché altrimenti va a scadere tutta la dignità della persona”.

Una riflessione “accorata” che il presidente della Conferenza episcopale ha fatto a Perugia alla presentazione del progetto ‘Sosteniamo il lavoro’ rivolto a giovani e adulti in cerca di occupazione ai quali saranno messe a disposizione apposite borse che prevedono un tirocinio di sei mesi in azienda. Iniziativa promossa da Carits e Pastorali, giovanile e del lavoro, della diocesi, e co-finanziata dalla Cei con l’8 per mille.

“Non ci può essere una discrasia – ha detto Bassetti – per la quale l’economia va per un verso e il mondo della finanza per un altro. Bisogna trovare una conciliazione. Quando facevo il liceo si diceva che il lavoro produce ricchezza. Qui si stanno separando i campi, il lavoro è una cosa e la ricchezza un’altra. E’ la finanza che spesso va per conto suo. Se non coniughiamo questi due mondi, finanza e lavoro, in una sinergia non so come si possa risolvere il problema”.

Chiedendo una maggiore sensibilità delle banche, il porporato che ricordato che “se dei giovani avessero intenzione di aprire delle piccole aziende dove poi anche altri loro coetanei possono essere partecipi, c’ è bisogno degli istituti di credito che diano un avvio. E non dovrebbero avere paura perché la povertà poi porta alla povertà, anche degli istituti di credito. Se invece si riesce a sviluppare un’attività poi chi ha ricevuto dona”.

“Bisogna muovere – ha aggiunto – una macchina che si è molto impantanata. La crisi che dura dal 2008, anche se ha una lieve ripresa è con ritmi molto diversi rispetto al pregresso. Non ritornerà più il tempo che è passato”. Quindi per il presidente della Cei “dovremo veramente trovare delle nuove forme d’impegno per il lavoro, soprattutto per i giovani”. “L’8,5 per cento di quelli italiani – ha detto – vanno a cercare lavoro all’estero. Rischiamo quindi di perdere anche le migliori energie per il lavoro”.

“Invito tutti – ha sottolineato il cardinale Bassetti -, istituzioni, istituti di credito, la politica a impegnarsi. Perché senza lavoro non si campa”. Riferendosi anche ad alcune delle vertenze umbre, il porporato ha detto che “si deve fare di tutto per garantire il posto di lavoro”, anche se non esclude la possibilità che si possano “chiedere dei sacrifici”.

“E’ impossibile – ha sostenuto – lavorare con gli stessi criteri di ieri. Bisogna adattarsi alle nuove situazioni. I sacrifici sono richiesti a tutti, anche a multinazionali, imprese, operai e sindacati. Bisogna cambiare mentalità e l’obiettivo è il lavoro per tutti. Altrimenti va a scadere tutta la dignità della persona. Uno che non lavora è uno che non può dare un senso alla sua vita”.

“Ho chiesto a un giovane ‘chi sei?’ – ha ricordato il cardinal Bassetti – e lui mi ha risposto ‘nessuno, non ho lavoro e quindi non non ho dignità; non conto niente nella vita’. Questo nessuno deve finire”.

(di Claudio Sebastiani/ANSA)

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