Migranti, al Brennero controlli anche sui treni merci

 

 

BOLZANO. – Al Brennero, nel cuore dell’Europa, migranti mettono a rischio la propria vita tentando di raggiungere l’Austria nascosti su treni merci, come testimonia la commovente storia del piccolo Anthony, abbandonato in stato di ipotermia su un vagone per il trasporto di autovetture e salvato in extremis. Tuttora manca ogni traccia dei genitori del bimbo di appena 5 anni, che ha detto di provenire dalla Sierra Leone.

Nel frattempo, il ministro degli Interni austriaco Wolfgang Sobotka ha comunicato l’entrata in funzione di controlli trilaterali dei treni merci al Brennero. Sui treni passeggeri che percorrono la linea del Brennero da tempo operano pattuglie, composte da poliziotti italiani, austriaci e tedeschi. Ora questo modello di collaborazione transfrontaliera viene esteso ai treni merci.

“Ho concordato con i miei omologhi Thomas de Maizière e Marco Minniti che i controlli comuni saranno effettuati già sul versante italiano del valico”, ha dichiarato Sobotka. “La migrazione illegale – ha aggiunto – non è un trasgressione perdonabile e dobbiamo fare di tutto per fermare il business disumano dei trafficanti”.

Secondo il ministro del partito popolare, guidato dal giovanissimo cancelliere in pectore Sebastian Kurz, i controlli interforze al valico italo-austriaco “sono un ulteriore passo per combattere la migrazione illegale e interrompere le rotte di fuga”. Vienna segue con particolare attenzione la situazione al Brennero.

L’anno scorso è stata predisposta al valico stradale una ‘barriera’, mai entrata in funzione a causa del basso numero di arrivi. Poche settimane fa è stato invece inaugurato un check-point, un apposito binario per il controllo dei treni passeggeri e merci, nella stazione di Seehof, nelle immediate vicinanze del confine. Ora – spiega Sobotka – questi controlli potranno essere effettuati già su territorio italiano.

Il provvedimento arriva nonostante il numero di richieste d’asilo in Austria siano diminuite. Tra gennaio e ottobre sono state registrate 21.130 domande d’asilo, che corrisponde a un calo del 43,3% rispetto allo stesso periodo del 2016. Il tetto di 35.000 richieste all’anno, che Vienna si è autoimposto, è perciò ancora lontano e con ogni probabilità non sarà raggiunto. E’ calato anche del 16% il numero dei rimpatri volontari (4.089), mentre quelli forzati sono cresciuti del 50,7% (5.788).

(di Stefan Wallisch/ANSA)

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