Papa: “Basta negazionismi sul riscaldamento globale”

Riscaldamento globale, a rischio l'umanità.
Riscaldamento globale, a rischio l'umanità.

 

 

ROMA. – Per salvaguardare il Pianeta “dovremmo evitare di cadere in quattro atteggiamenti perversi: negazione, indifferenza, rassegnazione e fiducia in soluzioni inadeguate”. Papa Francesco invia il proprio messaggio al premier delle Fiji, Frank Bainimarama, che presiede la Cop23, Conferenza mondiale sul clima in corso a Bonn, osservando che purtroppo “molti sforzi per cercare soluzioni concrete alla crisi ambientale sono spesso frustrati” proprio da queste perversioni.

Gli fa eco il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti ribadendo che per contenere “gli eventi estremi” che stanno colpendo tutte le aree del Pianeta “la strada che abbiamo scelto a Parigi” nel 2015, e cioè di contenere le emissioni di gas serra e quindi l’aumento di temperatura globale al massimo entro i 2 gradi centigradi, è “l’unica risposta possibile. A Bonn siamo chiamati a portare avanti quel lavoro che concluderemo il prossimo anno in Polonia”.

Il Pontefice invita a “mantenere alta la volontà di collaborazione” nei lavori in corso a Bonn “per portare avanti un’altra fase importante dell’Accordo di Parigi: il processo di definizione e costruzione di linee guida, regole e meccanismi istituzionali affinché esso sia realmente efficace e in grado di contribuire al conseguimento degli obiettivi complessi che si propone”.

Ma è urgente anche “rinnovare il dialogo sul modo in cui stiamo costruendo il futuro del pianeta” con “un confronto che ci unisca tutti” e “avendo ben a cuore le necessità delle popolazioni più vulnerabili”.

L’Italia sta facendo la sua parte, ha ribadito Galletti, richiamando i risultati già raggiunti, gli impegni e gli obiettivi che si è prefissata anche con la Strategia energetica nazionale (eliminare l’uso del carbone entro il 2025 e raggiungere il 55% di produzione elettrica da energie rinnovabili entro il 2030).

E fra gli impegni “è pronta a sostenere con ulteriori 7 milioni di euro il Fondo verde, per l’adattamento nei paesi in via di sviluppo più danneggiati dai cambiamenti climatici” confermando di essere “con altri Stati europei, tra i principali donatori per realizzare azioni di mitigazione e adattamento nei paesi in via di sviluppo”.

L’impegno dell’Italia non si ferma qui e l’ambizione è anche di ospitare la Cop 26 del 2020: “Un coordinamento interministeriale lavora a questo obiettivo” ha annunciato il ministro. Un nuovo segnale verso la protezione del clima attraverso la rinuncia al carbone – il combustibile fossile più nocivo per clima e salute e responsabile dell’aumento delle emissioni di CO2 – è arrivato a Bonn con il battesimo della “Global Alliance to Power Past Coal”, un’Alleanza globale che riunisce governi, imprese e organizzazioni di oltre venti Paesi fra cui l’Italia intenzionate ad accelerare la crescita pulita.

Il Wwf si dice orgoglioso “che il nostro Paese abbia co-promosso” questa alleanza internazionale e auspica che dia “immediatamente il via alle politiche e alle misure necessarie per mantenere il proprio impegno di chiudere con il carbone entro il 2025. Vorremmo che il nostro Paese diventasse un buon esempio”.

(di Stefania De Francesco/ANSA)

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