Pensioni: Gentiloni chiama i sindacati. Cgil e Cisl divisi

Il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan e il segretario generale della Cgil,Susanna Camuso.
(S-D) Il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan e il segretario generale della Cgil,Susanna Camusso, al termine del tavolo sulle pensioni a palazzo Chigi.
(S-D) Carmelo Barbagallo, Annamaria Furlan e Susanna Camusso, al termine del tavolo sulle pensioni a palazzo Chigi.

ROMA. – Il governo ‘chiama’ i sindacati, perché sulle pensioni ci sia il consenso di tutti. “Mi auguro che condividano lo sforzo che stiamo facendo. Abbiamo lavorato in queste settimane alle loro proposte. I risultati ci sono”, rimarca il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, alla vigilia del nuovo incontro a Palazzo Chigi.

Ma il confronto per un accordo, salvo sorprese dell’ultima ora, appare ancora in salita. Restano immutate, ad oggi, le distanze tra la Cisl, pronta a sostenere l’intesa, e la Cgil, pronta a scendere in piazza, insistendo sulla necessità di risposte per i giovani e le donne. Come fa la Uil che, tuttavia, guarda al tavolo confidando in ulteriori risultati.

Il governo si è detto disponibile ad aggiustamenti, difficili cambiamenti sostanziali. Potrebbe arrivare un ritocco, nell’ambito delle 15 categorie proposte dal governo per l’esenzione dal rialzo dei requisiti per la pensione (67 anni di età e 43 anni e 3 mesi di contributi per l’anzianità per gli uomini, un anno in meno per le donne, dal 2019) allargando lo stop anche ai siderurgici delle aree a freddo (rientrerebbero così tutti i lavoratori Ilva).

Potrebbe esserci un impegno più stringente sul fondo per la proroga dell’Ape social (l’Anticipo pensionistico a carico dello Stato, la cui sperimentazione scade a fine 2018) e a non chiudere il confronto su giovani e donne. Un riferimento esplicito alla partecipazione anche dei sindacati al lavoro della commissione di studio sulla speranza di vita legata ai diversi lavori.

Il tema pensioni, intanto, si fa largo in vista della prossima campagna elettorale. Forza Italia rilancia sulle pensioni minime da aumentare a mille euro: “A conti fatti costerà meno degli 80 euro di Renzi”, sostiene il presidente dei deputati di Fi, Renato Brunetta.

Nel fronte sindacale al momento le distanze rimangono ampie: innanzitutto, torna a dire la segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso, “i giovani e le donne sono scomparsi dal confronto”. La platea degli esentati resta “ridotta” e il tetto di tre mesi per i futuri rialzi, proposto dal governo, in sostanza “c’è già”: “Siamo l’unico Paese che ha la rincorsa infinità” per l’età di pensionamento, insiste ribadendo che la Cgil è pronta alla mobilitazione.

La segretaria generale della Cisl, invece, insiste nel sottolineare la possibilità di “portare a casa un risultato importante: smontare l’assunto” della legge Fornero e riconoscere che non tutti i lavori sono uguali. Furlan ricorda che sono circa 300 milioni le risorse sul tavolo.

“Andremo all’incontro con lo stesso spirito con cui abbiamo chiesto questo nuovo appuntamento: ottenere qualche risultato ulteriore rispetto a quanto già conseguito”, rimarca il leader della Uil, Carmelo Barbagallo. Se le posizioni resteranno divise, per evitare una spaccatura formale, si potrebbe arrivare non alla firma (separata) del documento ma ad un’adesione (o contrarietà) verbale.