Manovra, mercoledì le pagelle dell’Ue. Per Italia nodo debito

Il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan (s) e il commissario alla spending review Yoram Gutgeld. ANSA/ GIUSEPPE LAMI
Padoan vede Schauble.

BRUXELLES. – Rimandati a maggio. Il parare sulla legge di bilancio italiana del 2018 è praticamente pronto e, secondo quanto si è appreso a Bruxelles, non comporterà l’avvio della procedura per la valutazione del debito (articolo 126.3). Il documento darà atto all’Italia dei passi avanti compiuti su vari fronti ma ribadirà anche che la ritrovata crescita è ancora fragile e va consolidata.

Bruxelles, nelle sue ‘opinioni’ tornerà anche a ripetere che deve essere alleggerita la tassazione sul lavoro, che per le banche è stato fatto qualcosa ma il risanamento deve ancora essere completato e che la produttività continua a segnare il passo. L’Italia sarà quindi sollecitata ad accelerare i necessari interventi e ad andare avanti sulla strada delle riforme strutturali.

Resta ancora riservata invece la lettera che parallelamente alle opinioni la Commissione invierà a Roma. La missiva è chiusa da diversi giorni nella stanza del presidente Jean Claude Juncker, che ha voluto supervisionare personalmente i toni di quello che gli stessi commissari considerano un richiamo, e che colpirà il Paese alla vigilia della campagna elettorale.

Un documento che, secondo le indiscrezioni raccolte a Bruxelles, dovrebbe comunque mettere in guardia il governo dal rischio di deviazioni significative dal percorso di risanamento dei conti mettendo in evidenza le criticità. Ovvero un deficit strutturale che si scosta troppo dall’obiettivo, e una correzione pensata dal Governo non ritenuta sufficiente a tenerlo sotto controllo. Ma al suo interno non dovrebbe essere indicata l’entità di un’eventuale manovra correttiva.

Come l’anno scorso, la Commissione potrebbe rinviare a gennaio, o comunque ad un secondo momento, la quantificazione della correzione. La precedente lettera Ue, inviata a ottobre, ricordava che la manovra 2018 prevede una riduzione del saldo strutturale di 0,3%, ma la Commissione, una volta ricalcolato lo sforzo con i parametri europei, vede solo uno 0,2%. Inoltre, le previsioni economiche hanno certificato che nel 2018 il saldo strutturale migliorerà soltanto dello 0,1%.

Per arrivare allo 0,3% indicato dal Governo manca quindi uno 0,2%, circa tre miliardi. La Commissione si riserverà quindi una nuova verifica dei conti pubblici a maggio, una volta che si avranno i dati consolidati del 2017. La minaccia di una procedura per debito eccessivo resta quindi sospesa fino a maggio.

Intanto, sul fronte manovra il premier Paolo Gentiloni spiega che la legge di bilancio in discussione al Senato “cerca di rispondere alle principali esigenze del Paese con risorse certamente limitate ma con obiettivi mirati”.