Gentiloni avverte: “Fuori dall’Eurozona nessuna prateria”

Gentiloni a Volpedo all'incontro sui Piccoli Comuni
Gentiloni a Volpedo all’incontro sui Piccoli Comuni

 


POLLENZO (CUNEO). – Il premier Paolo Gentiloni, in Piemonte per una visita che ha toccato Vercelli, Pollenzo e Volpedo, rivendica i buoni risultati ottenuti dall’Italia nella crescita e avverte che “fuori dall’Eurozona non ci sono praterie inesplorate”. Nel futuro, assicura, per l’Italia non ci sono solo rischi ma anche opportunità. A patto di capire che una importante chiave di volta nel processo di sviluppo sta nella valorizzazione dei territori, grande peculiarità e risorsa nazionale.

Per queste affermazioni il presidente del Consiglio ha scelto l’incontro con l’Assemblea degli industriali di Alessandria, Novara e Vercelli Valsesia, l’inaugurazione del nuovo anno accademico dell’Università di Scienze Gastronomiche creata a Pollenzo dal fondatore di Slow Food Carlo Petrini, e la presentazione della nuova legge sui piccoli Comuni presso la Società di mutuo soccorso di Volpedo.

Ma affinché nessuno travisi le sue parole, il premier chiarisce che “il recupero dell’identità va fatto con cura, andando leggeri”, ovvero mettendo al bando le “piccole nostalgie” e contrapposizioni, nell’ottica invece dell’arricchimento reciproco”.

“Dal terzo trimestre di quest’anno – ha rimarcato Gentiloni nell’intervento con gli industriali – non siamo più il fanalino di coda, per chi non se ne fosse accorto ci sono altri Paesi europei che hanno una previsione tendenziale di crescita più bassa e tra questi c’è anche un Paese amico che ha scelto, democraticamente e legittimamente, di uscire dall’Europa. Lo dico a chi pensa che fuori dall’Eurozona ci siano praterie inesplorate…”.

“Non immaginiamo il futuro – ha aggiunto – solo come carico di rischi e minacce, sarebbe un errore imperdonabile. Certo non mancheranno i rischi, ma sappiamo anche che le opportunità dischiuse davanti a tutti noi sono straordinarie. La Legge di Bilancio che stiamo discutendo al Senato cerca di rispondere alle principali esigenze del Paese con risorse certamente limitate ma con obiettivi mirati”.

Tra questi ultimi, ha ricordato il premier, ci sono “il lavoro giovanile, in particolare al Mezzogiorno”, “l’inclusione sociale, perché non dobbiamo mai dimenticare che sono ancora lì le cicatrici di dieci anni di crisi difficile”, e la necessità di “paracaduti più efficienti all’esclusione sociale, alla povertà, alla solitudine”.

Ha citato anche “un pacchetto rilevante di investimenti per l’innovazione, e detto che sul fronte delle pensioni si aspetta che i sindacati “condividano lo sforzo”. Ma è a Pollenzo, nel cuore delle Langhe, e a Volpedo, paese di Giuseppe Pelizza e del celebre dipinto Il Quarto Stato, che Gentiloni approfondisce il tema dei territori, intesi come ricchezza di cui occorre valorizzare le vocazioni. Luoghi della nostra identità, come ha definito i piccoli comuni illustrando a numerosi primi cittadini la nuova legge loro dedicata, di cui occorre prendersi cura. Perché le nostre radici – ha concluso – “non scompariranno nell’era della globalizzazione”.

(dell’inviata Barbara Paloschi/ANSA)

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