Giornata dell’infanzia, diritti negati e riforme incompiute


ROMA. – Le ricorrenze sono solitamente il momento dei bilanci, e non sfugge alla regola anche questa Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. E il bilancio è fatto di luci, poche, e ombre, tante. In Italia, sappiamo già dall’Istat che circa un milione e 300mila minori vivono in povertà economica. Per non parlare delle povertà educative, dello sfruttamento lavorativo e sessuale, della mancanza di diritti dei figli di stranieri.

E se Governo e Parlamento hanno avviato negli ultimi anni un percorso di diritti – come ricordano gli assistenti sociali – solo alcune leggi sono state portate a termine: bullismo e cyberbullismo, autismo, minori stranieri non accompagnati, il tutore volontario sono alcuni dei più importanti. Ma restano da portare a casa la norma sui minori in comunità che diventano maggiorenni, legge per la tutela degli orfani di femminicidio, la legge sulla cittadinanza al centro di tante polemiche.

L’Istituto degli Innocenti di Firenze, antica istituzione che si occupa del mondo dell’infanzia e dell’adolescenza, ha lanciato un altro allarme: abbiamo “sistemi di welfare che sono sproporzionati verso la popolazione anziana e troppo poco orientati per la prima parte della vita; ci sono investimenti per ragazzi dai 12-13 anni, ma questa è una logica di interventi riparatori e tardivi, non di prevenzione.

Gli investimenti pubblici devo essere concentrati e spostati nei primi anni di vita” ha detto il direttore generale Giovanni Palumbo. Per l’infanzia “abbiamo deciso di investire molto anche nei primi anni” ha replicato il sottosegretario Maria Elena Boschi.

“Pensiamo a come la Buona scuola, dal governo Renzi in poi, abbia puntato sullo 0-6 come elemento formativo fondamentale: 209 milioni messi a disposizione delle Regioni che poi dovranno ripartirli nei comuni per progetti importanti per questa fascia d’età” ha detto, citando “misure di sostegno agli asili nido, e attività di educazione e formazione per bimbi fin da piccoli”.

Boschi ha però anche sottolineato che “non può esistere una lotteria dei diritti o delle possibilità, dobbiamo partire tutti dalla stessa linea”. Un’altra denuncia è giunta oggi dal portavoce di Unicef Italia, Andrea Iacomini. “La realtà della situazione dei bambini del nostro Paese supera ogni fantasia” ha detto. “Mi sono recato a Piazza Santi Apostoli a Roma, con la speranza di non vedere più bambini di tutte le nazionalità, compresi italiani, che giocano per strada.

La stagione fredda è iniziata e i bimbi sono ancora li. Sono 15 e sono figli di uomini e donne che vivono in povertà, che non possono pagare un affitto, che non accettano di essere divisi. Inutile continuare a fare appello alle istituzioni cittadine. A Roma, come altrove, ci sono ancora troppi bambini che vivono in queste condizioni. Oggi più di ieri occorre ricordare che questo spettacolo per una grande metropoli mondiale e per un paese come l’Italia è inaccettabile”.

Della giornata dei bambini si è ricordato oggi papa Francesco, che ha twittato “Lavoriamo insieme perché i bambini possano guardarci sorridendo e conservino uno sguardo limpido, pieno di gioia e di speranza”.