Renzi da Macron, sponda Parigi per battere i populismi

Renzi da Macron
Renzi da Macron

 

 


PARIGI. – “E’ andata molto bene”: è un Matteo Renzi sorridente quello che lascia l’Eliseo nel grigio mattino di Parigi, oltre un’ora dopo essere stato accolto dal presidente Emmanuel Macron. Con la Germania in impasse e l’Italia in prospettiva elettorale, la Francia di Macron vuole più che mai sentirsi al centro del progetto europeo. Lotta ai populismi e riforma dell’Unione europea sono stati i temi sui quali Renzi e Macron hanno espresso assoluta convergenza.

Renzi era accompagnato dal sottosegretario agli Affari europei, Sandro Gozi, che di una svolta europea è assertore convinto: “rifondare l’Unione europea partendo dall’Europa della cultura e dalla riforma delle zona euro”, questo l’obiettivo sul quale Renzi e Macron si sono detti d’accordo. E in particolare sulla proposta, che era stata di Renzi e che Macron ha fatto sua nel discorso sull’Europa alla Sorbona, di presentare liste transnazionali alle elezioni Ue”.

“Si tratta di una riforma dell’Europa senza tabù – ha spiegato Gozi all’ANSA – c’è una convergenza totale fra noi sulla necessità di cambiare l’Europa per salvarla. Essere europeisti non vuol dire accettare status quo europeo ma cambiare profondamente l’Europa. Macron parla di ‘rifondazione’, noi diciamo ‘cambiamento profondo'”.

In concreto, sarà Gozi a continuare il dialogo fin dai giorni prossimi con il nuovo leader de La Republique en Marche, Christophe Castaner. Renzi, che ha condiviso con Macron “la preoccupazione per la situazione di incertezza in Germania”, ha convenuto che proprio il presidente francese “rappresenta oggi il punto di riferimento europeo”.

“Non c’è tempo da perdere” è stata una frase pienamente condivisa dai partecipanti all’incontro dell’Eliseo. Non soltanto per la riforma Ue, ma anche per “battere i populismi”, per dare battaglia “al lepenismo e ai suoi alleati, anche italiani, come Salvini”.

“In Italia abbiamo due populismi – ha spiegato Gozi – uno antieuro e xenofobo rappresentato da Salvini, e uno antieuropeo, incompetente e improvvisato di Di Maio e dei suoi congiuntivi. Noi – ha continuato – siamo l’unica grande forza politica che si impegna per riformare l’Italia e confermare la nostra scelta europea. Che non è quella dei nostri predecessori, lo status quo di Monti e di Letta, ma è quella di cambiare l’Europa”.

Nella sostanza, uno scambio di vedute “più che cordiale”, come è stato riferito, con la conferma di forti punti di contatto, che erano già emersi in passato. Macron non perde occasione di sottolineare di aver copiato proprio da Renzi la proposta del bonus cultura per i giovani, così come forti sono apparse le analogie fra il jobs act italiano e la riforma del codice del lavoro francese.

“La volontà del presidente Macron e di Matteo Renzi – ha detto una fonte al termine dell’incontro – è quella di andare avanti con il programma sull’Europa che in gran parte è condiviso e coincide. Tanto che molte proposte di Parigi oggi facevano parte delle priorità del semestre italiano di presidenza Ue nel 2014”.

Per quanto riguarda le voci di una richiesta di uscita dal Pse da parte di Marcon, Renzi risponde così durane la registrazione di Porta a Porta: “Veramente no, abbiamo però parlato di altro. Come la card dei diciottenni per cui in Italia molti mi hanno preso in giro e che Macron ha copiato. O tante misure come il servizio civile europeo, il lavoro sull’educazione e la ricerca. Su questi temi si gioca un pezzo di Europa interessante. Abbiamo parlato di questo, non di alchimie politiche. Per evitare che si finisca con le monetine…”.

E comunque sia non c’è nessuna volontà del Pd di uscire dal gruppo socialista. Da Renzi infine il riconoscimento del ruolo forte di Macron in Europa: “è un personaggio oggi particolarmente importante, è il presidente della Francia e il leader più importante che c’è in Europa in questa fase, più della Merkel che si trova in una situazione di impasse”.

(di Tullio Giannotti/ANSA)