Violenza contro le donne: sul lavoro l’hanno subita quasi un milione e mezzo

Scarpe rosse esposte in piazza SS. Annunziata in occasione dell'iniziativa 'Scarpe rosse, trecce e solidarieta' per dire no alla violenza sulle donne. ANSA/MAURIZIO DEGL INNOCENTI

 

Scarpe rosse esposte in piazza SS. Annunziata in occasione dell’iniziativa ‘Scarpe rosse, trecce e solidarieta’ per dire no alla violenza sulle donne. ANSA/MAURIZIO DEGL INNOCENTI

 


ROMA. – Se è vero che gli autori delle violenze più gravi, fisiche e sessuali, sono prevalentemente partner o ex, un altro ambito dove si manifesta con frequenza la violenza di genere è quello lavorativo. Un milione e 403mila donne hanno subito nel corso della loro vita lavorativa molestie o ricatti sessuali sul posto di lavoro.

La stima è stata fornita dall’Istat alla Commissione d’inchiesta sul femminicidio, sulla base di una rilevazione svolta lo scorso anno. Si tratta del 9% delle lavoratrici attuali o passate, incluse le donne in cerca di occupazione. In particolare, i ricatti sessuali per ottenere un lavoro, per mantenerlo o per ottenere progressioni nella carriera hanno interessato, nel corso della loro vita, 1 milione e 100 mila donne.

Sempre secondo quanto indicato dall’Istat (ma in questo caso l’ultima rilevazione risale al 2014), sono 2,8 milioni le donne vittime dei propri partner attuali o passati e più di una donna su tre ha riportato ferite o altre lesioni, e più di un quinto di quelle che sono state ricoverate ha subito danni permanenti. Ogni anno, inoltre, dal 2011 vengono denunciati tra i 10mila e i 14 mila maltrattamenti in famiglia.

Quanto alla violenza sessuale, i dati del ministero dell’Interno segnalano una graduale riduzione dei reati denunciati, passati da 4.617 nel 2011 ai 4.046 del 2016, e nei primi 9 mesi del 2017 il dato è stabile rispetto allo scorso anno intorno alle tremila. Sono invece dai 1.600 ai 1.400 gli uomini condannati ogni anno, negli ultimi sei, con sentenza irrevocabile per violenza sessuale.

La discrepanza tra denunce e sentenze è notevole, ed è dovuta a diversi motivi, ai procedimenti a carico di ignoti, alle eventuali assoluzioni e all’ipotesi che più reati siano addebitati alla stessa persona. Circa nel 40% dei casi si tratta di stranieri. Infine, quanto agli omicidi in cui la vittima è donna, secondo i dati della Polizia di Stato, sono sostanzialmente stabili dai 153 del 2014 ai 149 del 2016. Diversamente dagli omicidi volontari, calati dal 2011 al 2016 di circa il 39%, mentre gli omicidi con vittime donne sono diminuiti solo del 14%.

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