Europa League: spettacolo Atalanta, una manita all’Everton

Bryan Cristante (S) festeggia il gol. EPA/PETER POWELL
Bryan Cristante (S) festeggia il gol. EPA/PETER POWELL

 


BERGAMO. – Rompere il tabù trasferte e quello di una squadra inglese mai battuta dalle italiane a domicilio: missione compiuta. Se Cristante può buttarsi negli spazi su azione e da palla inattiva, riuscendo a metterci il piede e la testa nella stessa nottata di coppa e, per soprammercato, Cornelius fa lo stesso nel finale, per l’Atalanta a Goodison park la certezza dei sedicesimi di finale è scontata.

Al netto dei due o tre momenti di sofferenza abbastanza acuta, che nella seconda metà provoca la timida riapertura delle speranze del già condannato Everton. Ma nel gioco degli scontri diretti e della differenza reti, per sopravanzare il Lione in testa al Group E di Europa League a Reggio Emilia sarà sufficiente il pareggio.

Basta una vampata per chiudere i conti con una qualificazione comunque scontata anche alla vigilia: Cristante chiama la profondità a destra a Castagne, che quasi dal fondo gli restituisce palla con la complicità del velo di Petagna e del rinvio corto di Williams, su misura per il radente mancino a fil di primo palo del centrocampista scuola Milan in prestito dal Benfica.

Ma l’Atalanta deve mangiarsi le mani dal dispetto per quanto si complica la vita, perché in avvio di ripresa Cristante sul lungolinea di Petagna fende la difesa, trovando il fallo di Williams e Gomez dagli 11 metri si fa ipnotizzare da Robles, con Freuler che si fa respingere la conclusione successiva in mischia.

Il forcing, però, è di quelli tosti: al 4′ Gomez impegna nella presa a terra il guardiano di casa, due corrette di cronometro e sull’angolo dello stesso ‘Papu’ prima Williams rischia l’autorete di testa, Kenny respinge sulla linea il tentativo di insaccata dell’autore del rompighiaccio e l’accorrente de Roon spedisce alto.

Arriva l’archiviazione virtuale della pratica, con il trequartista tattico del ‘Gasp’ a indovinare l’incornata in torsione (18′) spalle alla porta sul tiro dalla bandierina a rientrare dalla sinistra del leader argentino dei bergamaschi, che per una volta arrotonda l’estremità preferita.

Non è finita, ma quasi: al 26′ Rooney azzecca il lancio per Mirallas sulla destra, sul traversone basso arriva a rimorchio Ramirez che insacca il diagonale dopo un controllo rapido. Al 33′ Petagna riceve dal Papu ma il suo mancino è centrale e fiacco, intorno al quarantesimo i brividi residui: Baningime apre per Ramirez e Berisha alza in corner, poi Keane prende la traversa sull’ammollo di Rooney ma ci sono fuorigioco e fallo.

Niente paura, nel finale l’Everton è sulle ginocchia: 41′, solito corner di Gomez, Vlasic rinvia ma al volo Gosens fa il terzo da fuori con l’aiuto del palo, poi la doppietta di Cornelius che fa secco Feeney dentro l’area superando di destro Robles e quindi insacca di testa sulla fotocopia nel recupero del 2-1.