Gentiloni in Africa, al centro migranti e commercio

Gentiloni al seminario del Gruppo Speciale sul Mediterraneo e il Medio Oriente tenutasi in Montecitorio
Gentiloni al seminario del Gruppo Speciale sul Mediterraneo e il Medio Oriente tenutasi in Montecitorio

 

 


ROMA. – Bisogna mettere l’Africa al centro, perché è lì “il futuro dell’Europa”. Paolo Gentiloni riprende il filo di una linea di politica estera che, in continuità con il governo Renzi, considera il “continente in bilico” cruciale per l’Italia e per l’Ue, a partire dal tema immigrazione. Lo fa con una visita che da venerdì toccherà quattro paesi: Tunisia, Angola, Ghana e Costa d’Avorio, dove mercoledì il premier sarà, con i leader europei, a un vertice tra Ue e Unione africana.

Al cuore della missione c’è il tema della gestione dei flussi migratori, cruciale per il nostro Paese. Gentiloni ne parlerà domenica mattina, a Tunisi, con l’inviato Onu in Libia, Ghassan Salamè. Ma dopo la chiusura della rotta libica, dalla stessa Tunisia passa ora una delle rotte che porta il maggior numero di migranti e richiedenti asilo sulle coste italiane.

Perciò il tema sarà anche al centro dei colloqui che il premier avrà sabato con il presidente della Repubblica Tunisina, Beji Caid Essebsi, con il presidente dell’assemblea dei rappresentanti del popolo Mohammed Ennaceur e con il primo ministro Youssef Chahed.

Di immigrazione e sicurezza, ma anche di ambiente e commercio, si parlerà poi mercoledì 29 ad Abidjan, nel vertice tra Unione africana ed Unione europea (“Investire sui giovani e sul futuro sostenibile”, il titolo della sessione plenaria). Per Gentiloni, che invita anche la Nato a “guardare al Sud”, il summit sarà occasione per ribadire la spinta a una politica estera europea sempre più attenta all’Africa, a partire da alcuni passi avanti compiuti negli ultimi anni.

Al vertice dovrebbero prendere parte i principali leader europei, Emmanuel Macron, Angela Merkel, Mariano Rajoy, e i vertici dell’Ue, Jean Claude Juncker, Antonio Tajani, Federica Mogherini. Il summit sarà per il presidente del Consiglio pure occasione di colloqui bilaterali con leader africani.

Ma la Costa d’Avorio è solo la tappa finale del viaggio che inizia domani in Tunisia, dove Gentiloni più volte è stato già da ministro degli esteri. Ora tornerà da premier, a consolidare rapporti già molto forti. E sabato a Tunisi incontrerà esponenti della società civile tunisina, imprenditori e rappresentanti della comunità italiana.

In crescita ma ancora da rafforzare sono invece i rapporti con l’Angola, dove lunedì Gentiloni incontrerà il presidente della Repubblica Joao Lourenco. Nel Paese, con cui l’Italia ha un interscambio di 600 milioni, ci sono diverse imprese nel campo degli idrocarburi, dei trasporti e delle costruzioni.

Ma è ben più solida la presenza imprenditoriale italiana in Ghana, Paese in forte crescita e politicamente stabile, dove si segnala un aumento del 30% in due anni delle nostre esportazioni. Ad Accra martedì Gentiloni visiterà il centro Kofi Annan di addestramento per il peacekeeping, incontrerà il presidente Nana Akufo-Addo, con cui toccherà diversi dossier incluso quello migratorio, e infine visiterà una piattaforma dell’Eni.

(di Serenella Mattera/ANSA)