Nazionale, toto-allenatori: Ancelotti e Conte i preferiti dai tifosi italo-venezuelani

Ancelotti alza la coppa della Champions in un'immagine d'archivio.
Ancelotti alza la coppa della Champions in un'immagine d'archivio. (ANSA)
Carlo Ancelotti.

 


CARACAS – La clamorosa eliminazione dell’Italia, rimasta fuori dai Mondiali di calcio del 2018 in Russia, per mano della Svezia, è ancora da digerire. Ma già è toto-allenatore. Chi sostituirà il tecnico ligure alla panchina di una nazionale tutta da rifondare, dopo l’addio di senatori come Buffon, Barzagli e De Rossi e dopo tutti i limiti tecnici e di personalità dimostrati durante l’era Ventura?

Ad una settimana dalla Waterloo azzurra abbiamo chiesto ad alcuni italo-venezuelani chi potrebbe essere il successore di Ventura.

Iniziando con Giuseppe Malafronte ci dice: “In italia fare il Commissario tecnico della nazionale è una spada di Damocle grossa quanto l’ego dei tifosi. Nel 2008, Donadoni non mi è mai dispiaciuto, è stato preso a pesci in faccia dopo un Europeo in cui ha perso contro la Spagna che dopo quel torneo avrebbe aperto poi un ciclo vincendo Europeo-Mondiale-Europeo. Tra i papabili posso dirti che Ancelotti ha un ottimo currículum con tre Champions League vinte e le vittorie nei diversi campionati europei. Ma, dal mio punto di vista, per ricostruire questa nazionale serve un selezionatore con carisma e grinta l’uomo giusto é Antonio Conte”

Mentre Maria Lusia D’Agostino usa solo aggettivi per dire la sua sul futuro CT della nazionale: “Conte è più motivatore. Ancellotti vince dappertutto, diventa oro quel che tocca”.

Maurizio Caputo fa un’analisi più tecnica: “Il Commissario Tecnico non è che un selezionatore di giocatori, non allena nulla in tre giorni al mese. Basta sia uno che scelga bene i giocatori, non si intestardisca in invenzioni su ruoli strampalati e che li metta bene in campo secondo le rispettive qualità. Io credo che l’uomo giusto per questa nazionale sia uno come Carlo Ancelotti”.

Carmine Amato é più polemico: “Io vado controcorrente e penso che l’unico che abbia dimostrato di saper progettare costruendo una grande squadra partendo dai giovani è Guidolin con umiltà, basso profilo e voglia di lavorare”.

Francesco Guidolin.

Niente Italia al Mondiale e quindi niente Italia al sorteggio di Mosca. Non succedeva da una vita, dal 1958, quando gli azzurri persero il gruppo con Nord Irlanda (qualificata) e Portogallo: allora erano 16 le finaliste, oggi sono 32. A causa di un girone di qualificazione preparato ed affrontato nel peggiore dei modi siamo retrocessi nella serie B del mondo, spettatori tristi non solo in Italia ma anche per i tanti connazionali in giro per il mondo che per la prima volta dopo 60 anni vedranno un torneo da spettatori e non da protagonisti.

Daniel Stifano, che ancora sta smaltendo l’amarezza per la mancata qualificazione ci dice: “Carlo Ancelotti prossimo ct dell’Italia è più che una suggestione. Soprattutto ora che Tavecchio ha tolto il disturbo dalla presidenza della FIGC l’ipotesi di vedere per la prima volta Ancelotti sulla panchina di una nazionale si fa veramente concreta. Ma c’è una domanda che molti tifosi italo-venezuelani si fanno: Ancelotti gradirebbe un incarico tecnico con la Nazionale? Tanti supporters, in particolare quelli di fede rossonera come me, sperano di si, così da vederlo, lui che è forse la maggiore espressione di un calcio italiano vincente, sulla panchina azzurra. L’ostacolo ingombrante del presidente Tavecchio è stato eliminato ora il prossimo presidente dovrà convincere il tecnico di Reggiolo a sposare la causa azzurra”.

Giovanni Russo é ottimista: “Io punterei tutto su Ancelotti! Ci sono solo aggettivi positivi per descriverlo: leader, esperto, vincente. In poche parole é buon allenatore! Fortunatamente anche Tavecchio é andato via. Una volta ho letto che c’era un progetto di Roberto Baggio sui settori giovanili, spero che la nuova dirigenza della FIGC la rispolveri e che quelle 900 pagine siano utili per ricostruire la nostra nazionale e farla ritornare ai vertici del calcio mondiale”.

Antonio De Luca fa un’analisi sui possibili selezionatori della nazionale: “Secondo me un uomo giusto per la nazionale è Antonio Conte che con i club non lo vedo benissimo, discute con tutti. Invece facendo il selezionatore e con ampi poteri per svolgere diversi stage per testare i diversi giovani potrebbe portare avanti un progetto più lungo nel tempo. Conte ha anche dalla sua parte l’anagrafe, ha 48 anni. Secondo me Conte é l’uomo giusto per un ruolo del genere. Ancelotti sicuramente è forte, ma non lo vedo alla guida di una nazionale, anche se il meglio le sue squadre lo hanno dato sempre in Champions, forse con gli azzurri i sucessi arriverebbero in un Mondiale o Europeo. Ma come ho detto prima io punterei su Conte”.

Nei giorni scorsi é stata confermata l’amichevole che la nuova Italia disputerà il prossimo 27 marzo nella splendida cornice del Wembley Stadium di Londra contro la nazionale inglese, che sarà sì lanciata verso il Mondiale. Molto probabilmente il match contro la nazionale dei tre leoni non sarà il primo impegno degli azzurri nel 2018, che il 24 dello stesso mese dovrebbero vedersela, sempre in amichevole, contro l’Argentina di Jorge Sampaoli. Ma l’incontro contro l’albiceleste é in attesa di conferme su data e luogo.

Antonio Conte. ANSA/DANIEL DAL ZENNARO

Roberto Bianco dice la sua sul prossimo condottiero della nazionale: “Antonio Conte sarebbe un ritorno, gradito dalla stragrande maggioranza dei tifosi italiani. Anche perchè solo l’anno scorso, con in pratica gli stessi uomini avuti a disposizione da Ventura, l’attuale tecnico del Chelsea ha battuto agli Europei prima la Svezia e poi con merito la Spagna (la stessa che a settembre ci ha asfaltato a Madrid), prima di essere eliminato ai rigori dalla Germania per colpa degli sciagurati tiri di Zaza e Pellè. Ancora penso a quei rigori e ricordo i saluti che ho mandato ad entrambi i giocatori. L’unico problema con Antonio Conte é se accetterebbe un ritorno sulla panchina azzurra.

Il tecnico leccese lo vedo come un ottimo architetto per ricostruire una nazionale partendo con giovani di un certo valore come Bernardeschi, Caldara, Romagnoli, Zappacosta, Donnarumma o Rugani. L’unica cosa che spero é che la nostra nazionale torni a farci sognare sulle note di notti magiche”.

Vincenzo Rubino punta anche su Antonio Conte: “Penso che l’attuale allenatore del Chelsea sia il miglior rimedio per questa nazionale malata. Con lui crescerano le giovani promesse proveniente dall’Under 20 che ha chiuso al terzo posto il mondiale di categoría, senza dimenticarci quelli dell’U21 che ha fatto tanto bene all’Europeo”.

Mentre Vito Coppola spera di portare in azzurro quello che lui definisce l’uomo della provvidenza: “Uno come Claudio Ranieri aiuterebbe a questa nazionale. Di esperienza internazionale ne ha. E finalmente Claudio Ranieri può anche dire di aver vinto qualcosa grazie al miracolo fatto con il Leicester, a sorpresa vincitore della Premier League nel 2016. Ricordiamoci che prima di quella gesta Mourinho lo aveva definito: ‘Claudione un 70enne che ha vinto solo una coppetta’. Ranieri adesso è in Francia ad allenare il Nantes, una nobile decaduta di Ligue 1, e sta facendo bene. Pur amando allenare all’estero, non ha mai escluso la possibilità di fare il ct azzurro. La Nazionale italiana avrebbe proprio bisogno di un miracolo alla Leicester!”.

Luigi Di Biagio (Foto Reuters / Carl Recine
Livepic)

 

Infine Luigi Esposito punta su Luigi Di Biagio: “Potrebbe essere il traghettatore in vista delle amichevoli che ha in programma la squadra azzurra a marzo 2018. Abituato a tirar fuori il meglio dai giovani, potrebbe cercare di fare quello che a Ventura non è riuscito: ringiovanire la Nazionale, puntare sui nuovi talenti e vincere. A suo favore il fatto di essere già un habitué dell’ambiente della Federazione”.

 

 

Se il nome del nuovo allenatore si conoscerà prima della fine di questo sciagurato 2017 il primo impegno ufficiale, fuori dal campo, del nuovo commissario tecnico sarà il 24 gennaio a Losanna. Quel giorno ci sarà il sorteggio della Nations League, il nuovo torneo biennale della Uefa che si assegna negli anni dispari. Per il 2019 il quadro delle partecipanti alla Serie A (è diviso in 4 serie) è fatto. Le 12 migliori d’Europa in base al ranking Uefa per nazionali, tra cui, l’Italia, saranno divise in quattro gruppi di tre l’una (le 6 partite, tra andata e ritorno, tra settembre e novembre 2018 dopo il Mondiale).

Le 4 vincenti giocheranno la “final four” nel giugno 2019. Al sorteggio l’Italia sarà inserita in seconda fascia (con Francia, Inghilterra e Svizzera). Dalla prima troverà una tra Germania, Portogallo, Belgio e Spagna; dalla terza le possibili rivali saranno Polonia, Islanda, Croazia, Olanda. Chi arriva terzo nel gruppo retrocede in Serie B. Nel marzo 2019 cominceranno infine le qualificazioni all’Euro 2020. Non da teste di serie. Speriamo che Dio ce la mandi buona almeno questa volta.

Fioravante De Simone

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