Debito venezuelano: i creditori si organizzano in vista del default

De acuerdo a las proyecciones de la Cepal para el año 2018, seguirá la contracción de la economía de Venezuela.
De acuerdo a las proyecciones de la Cepal para el año 2018, seguirá la contracción de la economía de Venezuela.
Secondo Bloomberg, una dozzina di istituzioni che detengono il debito sovrano si stanno organizzando legalmente per affrontare la situazione creditizia.
Secondo Bloomberg, una dozzina di istituzioni che detengono il debito sovrano si stanno organizzando legalmente per affrontare la situazione creditizia.

 

Caracas.- Il governo venezuelano sta facendo i salti mortali per cercare di alleviare la crisi economica ma i creditori non aspettano.

Nel gruppo di creditori Bloomberg nomina alcune società di gestione di fondi: Pacific Investment Management Co., T. Rowe Price Group Inc., Amundi Pioneer, Ashmore Group Plc, Alliance Bernstein Holding LP, Fidelity Investments, BlackRock Inc e Allianz Se.

Ma ci sarebbe anche Goldman Sachs Group Inc e HSBC Holdings Plc, e alcune società di fondi speculativi, come Greylock Capital Management, Autonomy Capital y Warlander Asset Management.

Sono, però, le società che gestiscono fondi mutualistici quelle che detengono la maggior quantità di debito venezuelano o di Pdvsa. Bloomberg ha calcolato, in base all’informazione che dispone, che questi fondi rappresentano un quinto del debito totale da saldare. Ashmore e Autonomy dispongono di fondi dedicati nello specifico al Venezuela.

Conclusi i periodi di grazia

Per molti bond venezuelani i 30 giorni ammessi alla scadenza sono trascorsi senza pagamento. Questa situazione ha suonato il campanello d’allarme dei creditori che stanno ricorrendo agli avvocati per gestire la situazione.

Secondo Bloomberg, i creditori si sono riuniti il 20 novembre con Rich Cooper, socio dello studio legale Cleary Gottlieb Steen & Hamilton LLP, e Mark Walker, il capo degli assessori per debiti sovrani di Millstein & Co., una compagnia di consulenza in finanza.

La multinazionale ha riferito che l’Istituto delle Finanze Internazionali è l’ente intermediario tra i creditori e il Dipartimento del tesoro americano. L’istituto ha già organizzato una convocazione per i creditori a principio di novembre.

Intanto l’agenzia Standard & Poor’s ha declassato nuovamente il debito. Questa volta è toccato ai bond sovrani 2015 2 2016 per la cifra di 37 milioni di dollari. La notizia è giunta dopo, appunto, che il periodo di grazia si è concluso senza il dovuto pagamento da parte del Venezuela.

Continueremo a pagare il debito

In mezzo alla disfatta economica, il governo sostiene che continuerà a pagare il debito. Tanto il presidente come i funzionari incaricati insistono che il paese salderà il debito mentre pianifica una ristrutturazione d’accordo con i creditori.

Purtroppo, gli specialisti credono che non ci sia una soluzione facile. Con la spada di Damocle sul collo che significa stare in bilico su un default che potrebbe essere totale, il rimedio è sperare in un rifinanziamento o ristrutturazione. Ma qualsiasi delle due alternative rimarrà sempre una soluzione parziale anche perché le sanzioni economiche imposte dagli Usa potrebbero interferire.