Bankitalia, l’economia italiana può reggere il rialzo dei tassi

Logo della Banca d'Italia sull'inferriata all'entrata della sede romana. Bankitalia
Logo della Banca d'Italia sull'inferriata all'entrata della sede romana.

 

ROMA. – Il rialzo dei tassi di interesse, tanto temuto da mercati e operatori, non deve spaventare l’economia italiana. Ne è convinta Bankitalia che, nel suo rapporto sulla stabilità finanziaria, parla di una situazione “ampiamente sostenibile” dalla nostra economia, a patto che l’aumento dei rendimenti sia in linea con il miglioramento della congiuntura. Secondo Via Nazionale infatti, la capacità di famiglie e imprese di rimborsare i debiti rimarrebbe elevata e, allo stesso tempo, anche la riduzione del debito sul Pil “appare conseguibile”. L’alto livello del debito pubblico, però, resta “un fattore di vulnerabilità” e soprattutto rimane “cruciale la credibilità dell’impegno a ridurlo”. Il quadro che tratteggia Bankitalia è comunque positivo: a livello macroeconomico si sta verificando un calo dei rischi per la stabilità derivanti dall’economia internazionale ed una riduzione dell’incertezza dell’area euro a seguito del consolidamento della crescita e delle decisioni di politica monetaria. Sul fronte micro “la vulnerabilità finanziaria delle famiglie e delle imprese è diminuita; continuerà a ridursi con il consolidamento della crescita”. Un peggioramento potrebbe materializzarsi nel caso, “particolarmente sfavorevole” sottolinea Bankitalia, “di un forte rallentamento della congiuntura accompagnato da un rialzo dei tassi di interesse”. Chiude il quadro il comparto bancario, in cui “la soluzione della crisi di alcuni intermediari durante l’estate ha dissipato gran parte dei rischi sistemici”, mentre calano i nuovi crediti deteriorati”, “le consistenze sono in forte diminuzione”, si riduce l’esposizione ai titoli di Stato e “il grado di patrimonializzazione del settore ha ripreso ad aumentare”. E, conclude il rapporto, anche “banche e compagnie di assicurazione italiane sono poco esposte al rischio di un aumento dei tassi”. Un appunto invece alle nuove regole Bce in materia di Non performing loans: le nuove norme potrebbero ridurre l’efficacia della riforma del diritto fallimentare, penalizzando eccessivamente le imprese debitrici in situazioni di difficoltà, ma solo temporanea.(ANSA).

BAC/

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