Violenza donne: da Telefono rosa ed Ikea #Perunagiustacausa

(ANSA) – CAGLIARI, 26 NOV -Telefono rosa e Ikea lanciano la campagna #PerUnaGiustaCasa contro la violenza sulle donne. L’obiettivo è quello di attirare i riflettori dell’opinione pubblica sul tema della violenza tra le mura domestiche e sull’urgenza di attivare garanzie e tutela alle donne e ai figli: la propria casa, il luogo che dovrebbe proteggerci e farci sentire al sicuro, è lo scenario in cui si consuma l’80% dei casi di violenza. Violenza fisica, psicologica, economica: coniugazioni diverse per gli abusi domestici, fenomeno che in Italia vede coinvolta una donna su tre e che attraversa tutte le fasce sociali e di età, da Nord a Sud. Domenica 26 novembre, il punto vendita Ikea di Cagliari ha ospitato rappresentazioni teatrali ( alle ore 12, 14 e 17) di scene di violenza domestica interpretate da attori del Teatro Stabile d’Abruzzo. In scena dialoghi e gesti che evocano tre differenti tipologie di violenza: fisica, psicologica e economica. Storie reali di donne che, grazie al supporto di Telefono Donna, hanno avuto il coraggio di denunciare i maltrattamenti subiti e di ricominciare una nuova vita. “Siamo orgogliosi di prendere parte alla campagna #PerUnaGiustaCasa, troppo spesso le mura domestiche non sono confortevoli né rassicuranti ma sono barriere da cui sembra impossibile uscire” commenta Sabrina Scarpati, Direttore di Ikea Cagliari. Questa iniziativa è una delle tante che l’Azienda svedese mette in campo per sensibilizzare ed educare uomini e donne al rispetto reciproco. IKea Italia prosegue il percorso già intrapreso con i propri collaboratori con corsi sulla sensibilizzazione alle relazioni per donne e uomini, e corsi per apprendere le tecniche di autodifesa. Per le vittime di episodi di stalking e maltrattamenti familiari, Ikea Italia ha introdotto dallo scorso anno il congedo di sei mesi per i propri collaboratori e le proprie collaboratrici e si impegna inoltre per il futuro a garantire il sostegno al trasferimento presso altri punti vendita.(ANSA).