Berlusconi lancia Gallitelli. Salvini freddo, Maroni plaude

Silvio Berlusconi nello studio di "Che tempo che fa"
Silvio Berlusconi nello studio di “Che tempo che fa”

ROMA.- Il possibile futuro politico del generale Leonardo Gallitelli scompagina la perenne sfida tra Forza Italia e Lega sulla premiership del centrodestra. Silvio Berlusconi lo ha lanciato a sorpresa, domenica, dallo studio di “Che tempo che fa” provocando pareri diversi all’interno del Carroccio: freddo l’altro contendente, Matteo Salvini, apertamente favorevole Roberto Maroni.

“Questa non l’avevo mai sentita ad una riunione”, commenta gelido il segretario federale su Radio 24. Entusiasta, invece, il Presidente della Lombardia: “E’ diventato comandante generale dei Carabinieri nel 2009 quando io ero ministro dell’Interno, lo conosco bene e lo stimo”, sottolinea Roberto Maroni, che coglie l’occasione per lodare il Cavaliere: “Ha questa capacità straordinaria di tirar fuori dal cilindro ogni tanto queste cose qui, il che vuol dire che è tornato protagonista e ha iniziato la campagna elettorale”.

Sulla stessa linea Renato Brunetta, capogruppo azzurro alla Camera, che definisce questo Comandante generale dell’Arma fra il 2009 ed il 2015, tarantino, classe 1948, “un esempio di civil servant di straordinaria capacità, integrità, un amico”.

Che veramente il centrodestra pensi seriamente a lui, invece, non convince un altro contendente alla poltrona di Palazzo Chigi, il grillino Luigi Di Maio. “Non hanno avuto tempo di nominare il candidato premier, il generale Gallitelli, che lo hanno ammazzato politicamente”, sostiene il vicepresidente della Camera al termine di un incontro in Confcommercio a Milano.

Freddezza tra il Cavaliere e Salvini anche sulla presunta lista dei futuri ministri. Sempre dal salotto di Fabio Fazio, l’ex premier annuncia di vedere nel “suo” governo, 20 ministri, 12 “superprotagonisti” della società civile e 8 politici, tre di FI, tre della Lega e due di FdI anche se bisognerà “fare spazio alla quarta componente del futuro centrodestra”.

Un’accelerazione che viene accolta con forte malumore trattenuto a stento dal Carroccio. “Quando ci siamo visti a Catania – protesta Salvini – gli ho detto ‘Scusa Silvio, ma non continuare a dire questa cosa dei ministri. Perché non ne abbiamo mai parlato; e perché è l’ultima delle cose che gli italiani sono interessati ad ascoltare'”.

Brusca frenata di anche rispetto all’annuncio berlusconiano che sul programma c’è già l’accordo finale: “Ma figuriamoci! Non abbiamo ancora sottoscritto il programma comune! L’età pensionabile, l’aliquota fiscale, la legittima difesa, la riforma della scuola. Secondo lei – conclude Salvini – abbiamo sottoscritto il numero dei ministri?”.

A cercare di placare gli animi ci pensa Brunetta che auspica a breve un vertice di tutti i leader del centrodestra per avviare il percorso comune in vista del voto dei prossimi mesi: “Ben venga al più presto – osserva a Montecitorio – un incontro tra tutte le anime del centrodestra, con Salvini e con la Meloni, con il petalo liberale, con quello cattolico, per scrivere un programma insieme, per metterci d’accordo anche su come governare insieme, con quali personalità con quali figure”.

Brunetta è convinto infatti che ci sia “un idem sentire sull’Europa, sulla crescita, sulle tasse, sulla flat tax, sulla sicurezza”. “Basta quindi – conclude serafico – solo avere un po’ di pazienza, sedersi ad un tavolo e chiudere con il programma e con la struttura del prossimo governo, che sarà un governo di centrodestra: su questo non abbiamo alcun dubbio”.

(Di Marcello Campo/ANSA)

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