Pisapia aspetta le scelte del Pd sui diritti. Ap verso i dem

Renzi in treno per "sintonia Paese".
Renzi in treno per “sintonia Paese”.

 

 

ROMA. – Matteo Renzi risale sul treno in direzione nord-ovest per rilanciare il messaggio della Leopolda: il Pd è in partita, ha proposte per il paese e non accetta lezioni nè da destra nè da sinistra. Ma se il leader dem è ormai in modalità campagna elettorale, a Roma si continua a lavorare sul nodo delle alleanze.

E le tensioni sulla manovra, con il fiato sospeso fino al voto finale, rallentano le scelte: Giuliano Pisapia è in attesa di capire se in Senato il Pd calendarizzerà il biotestamento o, più difficilmente, lo ius soli mentre Ap attende di vedere se la legge di bilancio accoglie le richieste dei centristi. Anche se nel discorso finale alla kermesse fiorentina, il segretario Pd non ha dato molto spazio al puzzle delle alleanze, tutti sono consapevoli che con il Rosatellum le chance aumentano se la coalizione è più o meno larga.

Le commissioni Affari Istituzionali di Camera e Senato cominciano i lavori sul decreto sui collegi elettorali ma, spiegano fonti Pd, non ci dovrebbero essere grandi frizioni tra i partiti: l’orientamento, emerso da alcuni contatti tra il Pd e l’opposizione, sarebbe di fare solo piccoli aggiustamenti senza stravolgere la mappa disegnata dall’Istat, come chiede anche Gregorio Fontana di Fi.

Ma la stretta sulle alleanze è appesa all’esito della manovra, che crea fibrillazioni a maggior ragione visto che è l’ultima prima delle elezioni. Lo slittamento a mercoledì dell’esame in Aula determina anche uno spostamento della capigruppo, alla quale Campo Progressista guarda per valutare “segnali concreti” dal Pd.

Se i dem non calendarizzassero alla ripresa, la prossima settima, nè il fine vita nè lo ius soli, Pisapia potrebbe decidere che non ci sono le condizioni per un’intesa. Il Pd, a quanto si apprende, d’accordo con il governo ha deciso di portare subito in approvazione il biotestamento perchè, a differenza dello ius soli, i numeri per la fiducia, pure stretti, ci sarebbero.

Anche sul fronte centrista, l’esito della discussione sulla manovra è centrale. Ap si è aggiornata, non a caso, a venerdì prossimo per decidere se andare solo o in alleanza con il Pd. Dai dem trapela ottimismo che quasi tutta Ap, ad esclusione di Roberto Formigoni, possa scegliere la strada della coalizione con i centristi di Pier Ferdinando Casini e pezzi di altre forze moderate.

Matteo Renzi chiede ai suoi di chiudere presto e positivamente il capitolo alleanze. A maggior ragione che la “concorrenza” a sinistra nei collegi viene ormai data per scontata visto che Mdp, Si e Possibile si preparano all’assemblea costituente del 3 dicembre fiduciosi che Pietro Grasso sciolga la riserva e diventi il leader dell’area. Qualcuno teme che un rinvio del via libera della manovra alla prossima settimana possa ritardare le scelte del presidente del Senato ma dalla maggioranza assicurano che entro venerdì la manovra dovrà arrivare alla Camera.

(Di Cristina Ferrulli/ANSA)

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