Salvini all’attacco: “Berlusconi sul futuro governo come se fosse il Milan”

Il segretario federale della Lega Nord Matteo Salvini con la presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni. prima delle elezioni del 4 marzo.
Il segretario federale della Lega Nord Matteo Salvini con la presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni. prima delle elezioni del 4 marzo. ANSA/CLAUDIO PERI

 

Il segretario federale della Lega Nord Matteo Salvini con la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. ANSA/CLAUDIO PERI

 

ROMA. – Da Arcore continuano a gettare acqua sul fuoco chiarendo che l’ipotesi del generale Gallitelli come futuro premier del centrodestra va intesa come profilo a cui guarda Silvio Berlusconi. Ma “l’uscita” del Cavaliere di domenica sera ancora brucia agli alleati ed in particolare a Matteo Salvini che invita l’ex premier alla “serietà” e ad evitare di trattare la composizione del governo come fosse una squadra di calcio: “Non puoi candidare Tajani, Marchionne, Draghi e ora Gallitelli non stiamo facendo la squadra del Milan”.

Una stroncatura quella del leader della Lega a cui fa eco anche Giorgia Meloni. La presidente di Fratelli d’Italia fa una distinzione tra Gallitelli (“la sua storia è onorabile”, dice) ed il fatto che il Cavaliere lo abbia indicato come possibile premier: “Fossi in Berlusconi sarei più cauta. Parlare di ministri in campagna elettorale può generare divisioni e fibrillazioni nei partiti”.

Per la Meloni discorso diverso è se il generale dovesse essere indicato come leader nel caso il centrodestra vinca e Forza Italia sia il primo partito della coalizione: “Preferisco lui rispetto ad altri nomi fatti da Berlusconi”. La presa di distanza della presidente di Fdi e di Salvini la dicono lunga sullo status dei rapporti interni al centrodestra. E che occorra al più presto un incontro ne è convinta proprio la Meloni che annuncia sin da ora di essere pronta già dalla prossima settimana a chiedere una riunione con gli altri due leader.

La richiesta fatta giungere ad Arcore dal duo Salvini-Meloni è che l’ex premier inizi a mettere seriamente mano al programma: “Voglio una cosa scritta nero su bianco”, avvisa il leader della Lega, mentre i due capigruppo del Carroccio marcano ancora più le distanze sottolineando come il loro partito “lavori per innanzitutto per il benessere dei cittadini. Non ci interessano spartizioni di ministeri e di torte governative”.

E che i nodi con Forza Italia siano tutt’altro che sciolti lo dimostra anche la decisione degli azzurri di astenersi sulla proposta di legge del Carroccio (su cui Fdi era d’accordo come M5s e Pd) sull’eliminazione dello sconto di pena per reati gravissimi come ad esempio lo stupro: “Spero che si ravvedano, dovrebbero porsi il dubbio che in questa battaglia i loro alleati sono Sinistra Italiana e Mdp”, osserva il presidente dei deputati del Carroccio Massimiliano Fedriga.

Un atteggiamento, quello degli azzurri, che ha lasciato “stupita” anche Meloni: “Non so perchè abbiano votato in questo modo – dice nel corso di Porta a Porta – su cose del genere tutto il Parlamento dovrebbe votare allo stesso modo”. Come Salvini, anche la presidente di Fratelli d’Italia chiede che ci sia al più presto un programma condiviso a cui poi ogni leader può aggiungere le sue specifiche: “Siamo in tre in corsa per la leadership – ribadisce – chi vince potrà aggiungere qualcosa in più al programma che però sui grandi temi deve essere comune”.

(di Yasmin Inangiray/ANSA)

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