“Libertà e uguaglianza”, la sinistra è pronta con Grasso

La sinistra è pronta con Grasso
La sinistra è pronta con Grasso.

 

 


ROMA. – “Libertà e uguaglianza” sembra ad oggi il nome più gettonato del nuovo partito che nascerà domenica dalla fusione tra Mdp, Si e Possibile per sfidare il Pd. Ma la decisione finale sul nome – si è deciso nel nuovo incontro tra il presidente Pietro Grasso con Speranza, Fratoianni e Civati – sarà presa dopo il via libera finale alla manovra al Senato, quando finalmente il presidente del Senato scioglierà la riserva.

Ma se il nome punta a chiarire che il nuovo partito guarda oltre la sinistra, il profilo sarà di sinistra come dimostra la proposta di Massimo D’Alema di far pagare l’Imu sulla prima casa ai redditi medio-alti in aperta rottura con Matteo Renzi che l’imu l’ha tolta di fatto a tutti.

In vista della nascita del nuovo partito con la proclamazione dell’Assemblea costituente e soprattutto l’indicazione di Grasso come leader, fervono riunioni e incontri. A sinistra del Pd come tra il Pd e i suoi possibili alleati, in primis Campo Progressista che aspetta “segnali concreti” come la calendarizzazione, a questo punto sembra martedì prossimo, del biotestamento, che il Pd ha assicurato di voler approvare.

Giuliano Pisapia, a Roma, ha visto i suoi, confermando l’intenzione di voler andare comunque avanti e di essere fiducioso sulla mano tesa dei dem. Ma i veri lavori in corso sono per il nuovo soggetto che unirà gli ex dem, Sinistra Italiana e Possibile. Il treno è ormai in corsa e tutti escludono che qualcuno potrà fermarlo. “Le alleanze non ci sono – è il nuovo niet di Pier Luigi Bersani al Pd – noi ci rivolgiamo a un popolo del centrosinistra che si è sentito tradito con un percorso nuovo, una sinistra civica e plurale che proporrà di ridurre le disuguaglianze”.

Riduzione delle disuguaglianze che passa dalla proposta di Massimo D’Alema di reintrodurre l’Imu sulla prima casa ai redditi medio-alto per ricavare le risorse per gli investimenti. Una proposta che conferma l’asse del nuovo partito con la Cgil come dimostra la decisione di essere in piazza sabato contro le scelte del governo sulle pensioni.

Non si sa se, come ostenta D’Alema, la nuova formazione sarà “a due cifre” ma sembra certo che vedrà schierati alle elezioni i pesi massimi: sia Bersani sia D’Alema sia Nichi Vendola sono disponibili a candidarsi, in particolare l’ex premier è pronto a scegliere il collegio del Salento dove, chiosa, “ho sempre vinto”.

Tutti sotto la guida di Pietro Grasso che, dopo l’ok alla manovra scioglierà la riserva a guidare il nuovo partito e domenica all’Assemblea spiegherà le ragioni della sua scelta. Per evitare di perdere troppo tempo nella tela delle alleanze, Matteo Renzi è tornato a chiedere ai suoi di accelerare per allargare il più possibile la coalizione. “Noi ci si prova, si fa di tutto, certo è un bel casino.. ha visto come Fassino è diventato magro a forza di correre?”, scherza con una signora il leader Pd mentre con il treno fa tappa in Toscana.

(di Cristina Ferrulli/ANSA)

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