Importazioni in caduta libera: -45,4%

Nel mese di settembre le importazioni sono diminuite di ben 45,4%, il peggior calo registrato in dodici mesi secondo le stime di Torino Capital.
Nel mese di settembre le importazioni sono diminuite di ben 45,4%, il peggior calo registrato in dodici mesi secondo le stime di Torino Capital.
Nel mese di settembre le importazioni sono diminuite di ben 45,4%, il peggior calo registrato in dodici mesi secondo le stime di Torino Capital.
Nel mese di settembre le importazioni sono diminuite di ben 45,4%, il peggior calo registrato in dodici mesi secondo le stime di Torino Capital.

CARACAS. –  Torino capital ha registrato una contrazione del 45,4% nelle importazioni del paese paragonata a quella del mese precedente del 24,5%. La cifra è senza dubbio la peggiore in dodici mesi: a settembre il paese ha importato soltanto l’equivalente a 601 milioni di dollari in beni e servizi da trenta soci commerciali.

La banca d’affari crede che la caduta nelle importazioni suggerisca un qualche cambio che abbia inciso sulla politica economica del paese. Il sospetto ricade sulle sanzioni imposte dagli Usa al governo Maduro.

“A settembre si è compiuto il primo mese completo delle sanzioni americane.  La situazione coincide con le denunce del governo che colpevolizzano queste misure delle difficoltà affrontate per compiere transazioni finanziarie, alcune delle quali erano in rapporto diretto con le importazioni.”

“Ad esempio, il governo ha detto che Euroclear ha rifiutato di fare transazioni per la compera di cibo e medicine riguardanti 1, 2 miliardi di dollari in buoni sovrani. Inoltre, ritiene Deutsche Bank responsabile di non aver saldato le risorse dovute ad aziende e persone naturali nell’ultima asta Dicom.”

Tuttavia, Torino Capital segnala settembre come il mese che antecedeva il pagamento di buoni del debito estero. E ciò probabilmente ha inciso sul calo delle importazioni perché il governo ha preferito accumulare liquidità per finire di pagare i 3,8 miliardi in scadenza gli ultimi tre mesi di quest’anno.

Previsioni nere

Le speranze per una ripresa dell’economia prima della fine dell’anno sono esigue, perciò i calcoli della società per quest’anno stimano soltanto 12,3 miliardi di dollari in importazioni di beni e 7,4 miliardi in servizi. Cifre che rappresentano una caduta del 31,9% e, se le cose non cambiano, addirittura il calo sarà dell’85% nei prossimi cinque anni.

D’altra parte, in rapporto con il Pil del paese, la contrazione dell’economia avrà registrato un decremento del 10% per fine d’anno.

Un altro militare a Pdvsa

Le decisioni del governo non aiutano. Torino Capital ha esaminato la nomina del Gen. Manuel Quevedo come presidente della statale del petrolio. Quevedo sostituisce Nelson Martinez e Elogio Delfino.

Questa decisione ha sollevato non poche preoccupazioni nel settore perché ci sono dubbi sulla preparazione tecnica che possa avere un militare nel campo del petrolio. E, inoltre, dimostra che gli uomini forti del governo sono sempre militari.  La tendenza rimane quella di collocarli alla direzione di posti chiave e ministeri.

Ad esempio, nell’ambito del petrolio, Torino Capital nota come il presidente abbia creato un nuovo incarico di vicepresidenza esecutiva, rimpiazzando il gerente di raffinazione con un militare.

“Questi cambi sembrano essere vincolati ad un fatto di corruzione dentro l’industria petrolifera venezuelana che ha visto l’arresto di oltre 50 funzionari e 6 direttori della filiale di Pavesa negli Stati Uniti, Cito.”

Perciò si potrebbe pensare che il governo è corso ai ripari collocando funzionari dell’ambito militare per controllare alla meglio la situazione di disordine amministrativo di Pdvsa.

Ma la banca d’affari aggiunge che la decisione di nominare Quevedo indebolisce il Venezuela perché invece di allontanare i rischi, potrebbe essere chiave per un eventuale futuro embargo degli attivi di Pdvsa per saldare il debito. Sarebbe l’alter ego del governo.