M5S stringe sulle regole della campagna elettorale, verso la doppia candidatura

Pochi i 'paracadutati'. Renzi vince sui giornali, Cav sul web
M5S stringe sulle regole della campagna elettorale.

 

 


ROMA. – Il voto si avvicina, la scioglimento delle Camere ancor di più: per il M5S è l’ora di stringere sulla campagna elettorale e sulle regole per le candidature. In un’assemblea congiunta solo il primo punto dovrebbe essere affrontato, ma anche sul secondo i vertici del Movimento sembrano a buon punto. Anche perché, rispetto al 2013, non ci saranno modifiche epocali: resteranno, è ormai la convinzione che serpeggia tra i 5 Stelle, la regola dei due mandati e il “No” alle pluricandidature e non dovrebbero essere previste eccezioni per gli attuali parlamentari.

Unica deroga al momento accreditata è quella, complice il Rosatellum, di potersi candidare all’uninominale e al listino collegato. “Non credo che cambieremo dei punti sui quali abbiamo fatto la nostra battaglia sul Rosatellum”, spiega un parlamentare motivando così l’impossibilità per un candidato di presentarsi in più listini proporzionali.

La novità, però, potrebbe essere quella di permettere che chi corre negli uninominali possa essere inserito anche nel listino collegato. E’ una deroga, si spiega, motivata dalla legge elettorale stessa visto che, candidando un parlamentare solo per l’uninominale si rischierebbe, seriamente, di perderlo. Non ci dovrebbero essere, invece, particolari trattamenti di favore per i “big” nelle primarie online.

A correre negli uninominali dovrebbe essere il capolista, ovvero chi, nelle parlamentarie organizzate in corrispondenza di ciascun collegio, prenderà più click. Nelle prossime settimane l’impianto avrà una sua ufficialità in un contesto nel quale, tra i parlamentari, si fa la conta di chi non ha intenzione di ricandidarsi.

La cifra più accreditata alla Camera è “25” e chissà se è un caso che, tra i deputati che potrebbero seguire la strada del “Dibba” prendendosi un periodo di pausa dal Palazzo, figurino diversi “ortodossi”. All’assemblea congiunta prevista in serata il nodo non dovrebbe emergere sebbene una certa urgenza, tra deputati e senatori, si avverta.

“Magari ne parlassimo”, ironizza, infatti un deputato. A parlare, però, sarà Luigi Di Maio sceso a Roma in mezzo ad una settimana tutta di stampo “meneghino”. E il candidato premier farà un aggiornamento su programma e campagna elettorale. Una campagna che avrà più volti. Al rally trimestrale di Di Maio si affiancherà – e, in alcuni casi, le due cose potrebbe coincidere – il tour del M5S sul programma, con i parlamentari, italiani e europei, divisi per luogo di provenienza e per settore di competenza.

Sarà, si sottolinea nel M5S, un tour che toccherà i luoghi “simbolo” di un’Italia che il M5S prometterà di cambiare da cima a fondo. Ma come farà il Movimento ad applicare il suo programma senza maggioranza alle Camere? “Ci sono delle priorità, in ciascun settore, che, su Rousseau, gli iscritti hanno votato. E saranno quelli i nostri punti intoccabili”, spiegano dal M5S.

(di Michele Esposito/ANSA)

Lascia un commento