La Figc fissa le elezioni del dopo-Tavecchio per il 29 gennaio

Tommasi e Tavecchio
Damiano Tommasi e Carlo Tavecchio

 

ROMA. – Una mossa attesa, forse l’unica rinasta in mano al presidente dimissionario della Figc. Carlo Tavecchio ha fissato la data delle prossime elezioni federali: il 29 gennaio prossimo. La notizia arriva poco dopo le parole del presidente del Coni, Giovanni Malagò, il quale invece (dopo aver fissato all’11 dicembre la deadline per il commissariamento della Federcalcio) auspicava l’esatto opposto: “Il mio consiglio alla Figc di non fissare la data delle elezioni? Non ho consigliato, mi sembra però una cosa di buon senso fin quando la Lega di A non individua i propri rappresentanti. Mi sembra ovvio, è un fatto di rispetto nei confronti di tutte le componenti”, le parole del capo dello sport italiano.

Che contrastano con quanto poco dopo veniva reso noto dalla Figc. Una decisione presa a prescindere dall’elezione o meno delle cariche rappresentative della Lega di A (a proposito, servirà la maggioranza dei 2/3) che, dopo l’elezione di Mauro Balata in Lega di B, resta l’unica componente priva di figure politiche all’interno del consiglio federale. Un 12% che però rappresenta il potere economico del movimento.

E in attesa di capire cosa accadrà da via Rosellini il 7 dicembre, il mondo del calcio si interroga su quanto il commissariamento della Figc possa servire o meno. Lo stesso presidente dell’Aiac, Renzo Ulivieri, usa toni più morbidi rispetto alle prese di posizione dei giorni scorsi: “In linea di principio io sono contro il commissariamento, ma se dovesse essere necessario… Ogni componente assumerà la propria posizione, non dipende solo da noi ma anche da altri. Non è detto però che mancando il 12% (la Lega di A, ndr) sia obbligatorio il commissariamento”.

Anche Gabriele Gravina invita all’attesa: “L’elezione è l’atto democratico per eccellenza – dice il presidente della Lega Pro – Il problema non è l’11 di dicembre. Se le componenti sono in grado di potere esprimere una governance non capisco a cosa può servire fare un commissariamento, altrimenti diventa una conseguenza naturale”.

Intanto, tra i nomi delle ultime ore, prende quota quello del presidente dell’AssoCalciatori, Damiano Tommasi: “Tommasi candidato? Non sono contrario a nessuna candidatura, mi piacerebbe però di più capire quali sono i contributi che ciascuno vuole dare per quella famosa piattaforma programmatica di cui io parlo da qualche anno”, osserva lo stesso Gravina, il quale si è fermato a lungo a parlare con Tommasi dopo i lavori del consiglio.

Con Tommasi, e lo stesso Gravina, anche Cosimo Sibilia è tra i nomi plausibili, a meno che lo stesso presidente della Lega Dilettanti non decida di attendere e appoggiare per il resto del quadriennio (fino al 2019) la candidatura di Tommasi. Che a quel punto avrebbe il 71% dei voti, una maggioranza difficile da ritrovare nell’ultimo passato: “Non c’è nessuna candidatura da parte mia, sinceramente sono concentrato a capire cosa si aspetta dalla nuova federazione la componente che rappresento”, dribbla per il momento Tommasi, che però non si sottrae commentando l’endorsement dell’amico Totti: “Francesco fa gli assist poi bisogna capire dove vanno…”.

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