Alitalia, pressing del ministro Delrio: “Si può chiudere in 3-4 settimane”

 

 


ROMA.- Il Governo spinge per chiudere la vendita di Alitalia prima delle elezioni politiche. I ministri Calenda e Delrio lo avevano indicato già nei giorni scorsi, e oggi il titolare dei trasporti è tornato a dire che si può fare, auspicando persino tempi più stretti, cioè la fine dell’anno.

Delrio esclude inoltre la necessità di estendere il prestito ponte concesso fino a fine aprile: i soldi in cassa, assicurano anche i commissari, sono ampiamente sufficienti per arrivare alla stagione invernale 2019. Nelle casse della compagnia ci sono infatti al 30 novembre 836 milioni, hanno fatto il punto in audizione al Senato i commissari Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari.

“Siamo tranquilli, abbiamo munizioni sufficienti per garantire un lungo periodo”, ha assicurato Gubitosi, spiegando che la “stagione estiva e la prossima invernale, quella del 2019, possiamo condurle con questo ammontare a disposizione”. La fase più delicata arriva ora: dicembre, gennaio e febbraio sono infatti i mesi più “complicati” in cui si consuma più cassa, hanno spiegato, ma poi si recupererà con una “buona” stagione estiva.

Sul fronte dei ricavi, invece, previsioni rosee per l’inizio del 2018: i trend “positivi” degli ultimi giorni (“il lungo raggio è la parte dell’azienda che sta andando meglio”), ha detto Gubitosi, fanno prevedere una crescita superiore all’1%. I commissari, che ricevono il plauso del ministro dell’economia Pier Carlo Padoan (“un buon lavoro nel senso di rendere efficiente l’operatività”) e di Calenda (“ottimo lavoro”), ricordano intanto che la loro gestione è solo “transitoria”, chiedono più trasparenza sui sussidi alle low cost (Alitalia ha fatto una causa e una sentenza della Cassazione è attesa a giorni) e auspicano un miglior rapporto con Aeroporti di Roma, facendo l’esempio della Cina, su cui Alitalia ha difficoltà perché c’è uno “sbilanciamento” totalmente a favore di Pechino e avanti così si dovrà valutare la permanenza sulla rotta.

Massima riservatezza dei commissari invece sulle trattative con i potenziali acquirenti. In pole position sembra esserci Lufthansa, con la quale – spiega Delrio – i contatti sono “seri” e non si profila un impatto dalla vicenda Air Berlin. Invece il fondo californiano Cerberus, che ha manifestato interesse per tutta la compagnia ma non ha mai presentato un’offerta vera e propria, avrebbe chiesto ai commissari una settimana di tempo e deciderà entro domenica se presentare un’offerta o ritirarsi definitivamente.

Intanto si punta a traguardare la vendita prima delle elezioni, che saranno probabilmente a marzo. Per i commissari è “difficile a dirsi”, ma assicurano che faranno “tutto il possibile”. Per Delrio la chiusura “può avvenire anche prima” del voto, ma “auspicabilmente anche nelle prossime tre-quattro settimane”, dipende dallo stato di avanzamento dei negoziati.

(di Enrica Piovan/ANSA)

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