LISBONA. – La disoccupazione, la crisi sociale, la disaffezione. Non c’è più troppo tempo per riconquistare cuore e ragione dei cittadini europei, per fermare l’onda populista e sovranista che genera schegge importanti di neofascismo. “L’Unione europea ha bisogno di ricreare un clima di fiducia tra i cittadini” e per farlo deve “occuparsi di più della crescita”.
Sergio Mattarella approda in Portogallo per quella che sarà la sua ultima visita all’estero di questa legislatura e legge con crescente preoccupazione i ritardi ideologici di un’Europa che stenta a comprendere quanto forti siano i venti regressivi nel Continente. Ed anche in Italia dove alla vigilia delle elezioni di primavera il presidente assiste “preoccupato” a rigurgiti neofascisti che sembravano inimmaginabili fino a qualche anno fa.
“Fatti gravi”, osserva il presidente della Repubblica leggendo da Lisbona le agenzie che gli riportano notizie e immagini di un inquietante blitz di militanti incappucciati di Forza Nuova sotto la sede di Repubblica. Ricreare “fiducia” quindi, ridare subito slancio a un’Europa che nel bene e nel male ha garantito 70 anni di pace e di progresso, antidoto alla rinuncia dei valori.
Ma bisogna farlo subito, “pragmaticamente”. In fretta, prima delle elezioni del Parlamento europeo del 2019, senza ricadere nella trappola della riforma ciclopica e globale dei Trattati, ma navigando nelle pieghe e nei varchi di quelli esistenti. All’amico Marcelo Rebelo de Sousa, presidente di un Portogallo europeista e finalmente fuori dalla morsa della crisi, Mattarella dice con chiarezza: “Crediamo in una Europa aperta e inclusiva, in una integrazione che deve essere lungimirante ma realistica”.
Abbiamo stretto i denti e pagato i nostri conti ma ora – aggiunge Mattarella – l’obiettivo è rafforzare la crescita per creare nuova occupazione, in particolare giovanile. Non per pregiudicare il quadro normativo ma coniugando, con equilibrio e buon senso, rispetto delle regole e flessibilità”.
Per questo, secondo il presidente, “l’elezione di Mario Centeno (socialista pragmatico e uomo di mediazione) a presidente dell’Eurogruppo è molto importante perchè permette di “sottolineare le prospettive di crescita”. In questa visione Mattarella ha trovato perfetta sintonia in Portogallo, Paese del sud del continente attento alle dinamiche migratorie e ancora alla ricerca di una ricucitura del tessuto sociale lusitano.
“Bisogna fare di tutto per far contare di più i Paesi mediterranei della Ue, è l’ora di cercare un riequilibrio degli assetti”, ha concordato Mattarella con il presidente Marcelo Rebelo de Sousa.
(Dell’inviato Fabrizio Finzi/ANSA)