Il vino del futuro? Monodose e con etichette parlanti

 

 

VERONA. – La tradizionale bottiglia di vino in vetro da 0,75, dopo secoli, sembra ora avere le ore contate. Gli esperti di marketing e packaging a confronto nella due giorni di wine2wine promossa da Veronafiere chiedono confezioni, imballaggi ed etichettature al passo coi tempi anche nell’inossidabile mondo di Bacco.

“Chi lo ha detto che la bottiglia, borgognotta e bordolese che sia, non possa cambiare nel nuovo millennio?” – ha chiesto il consulente inglese Robert Joseph all’incontro “Il futuro del vino non è più quello di una volta”. Sugli scaffali di vendita, ha detto l’esperto britannico, “vedremo presto bottiglie più piccole, adatte a single e ai nuclei familiari monocomponente, e addirittura monodose. In Cina sono pronti a bere vino, ma preferiscono averlo in lattina, senza apribottiglie e pronto all’uso. Tra i consumatori cresce la categoria me-people, quei giovanissimi appassionati tra i millennials, che soddisfano la propria passione del vino con consumi autoreferenziali. Faremo vini su misura per i giovani con etichette ‘parlanti'”.

Le etichette infatti, spiega il consulente inglese, tracceranno i gusti del consumatore e dialogheranno con chi possiede uno smartphone. Presto sarà superata anche la tecnologia del Qr code, basterà puntare il dispositivo sull’immagine in etichetta per ascoltare la voce narrante dell’enologo che descrive il vino.

Una tracciabilità e servizi di sartoria per il wine lover che arriva a imporre il ‘micromarketing’, con sistemi che conoscono così bene i gusti del singolo consumatore da indovinare la squadra di calcio del cuore e omaggiare col giusto gadget ciascuno di noi.

I cambiamenti ci sono anche in vigna perché, ha detto l’esperto inglese, chi sta portando le colture dei Sauvignon e del Grenache in Cina sta ottenendo vini dai sentori diversi, mentre i cambiamenti climatici spingono i produttori a riproporre, dopo la febbre da monovitigni, i blend, che stanno avendo volumi di vendita interessanti oltreoceano nel consumo quotidiano perché più economici e percepiti come una sicurezza nonostante i cambiamenti climatici.

Cambiano poi le tecnologie, nell’ultima vendemmia i banchieri vignaioli della Domaines Barons de i Rothschild avrebbero sperimentato l’uso dei robot, che presto potrebbero sostituire lavoratori stagionali.

(dall’inviata Alessandra Moneti/ANSA)

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