Renzi: “E’ tempo di partire con la campagna elettorale”

Il segretario del Partito democratico Matteo Renzi con Bruno Vespa durante la trasmissione Rai "Porta a Porta" ANSA/ ETTORE FERRARI
Il segretario del Partito democratico Matteo Renzi con Bruno Vespa durante la trasmissione Rai “Porta a Porta” ANSA/ ETTORE FERRARI

 

 


ROMA. – “Adesso si parte”. Matteo Renzi rompe gli indugi e dà il via della campagna elettorale, a poche ore dal passo indietro di Giuliano Pisapia e Angelino Alfano. Lo fa dando già appuntamento per una grande convention – a Reggio Emilia il 16 dicembre – con Paolo Gentiloni, i ministri, gli amministratori e i volontari. “Chi vuole starci – chiarisce stentoreo sulla e-news – è il benvenuto e avrà pari dignità. Chi se ne è andato avrà il nostro rispetto”.

Per Renzi, senza Pisapia e Alfano la coalizione resta competitiva ed è tempo di partire. “Rinunce o non rinunce – assicura – il Pd avrà comunque come minimo un alleato al centro e un alleato a sinistra” e “il contributo di queste liste sarà in molti collegi determinante per strappare seggi al centrodestra”. E con il M5s sarà “testa a testa”.

Rispetto, però, per il ministro degli Esteri e l’ex Sindaco di Milano: “Non capisco perché se rinuncia Di Battista questo è un gesto nobile e coraggioso, se rinunciano Alfano e Pisapia diventi una ritirata. Sarebbe più saggio avere lo stesso rispetto per tutti e tre”.

Sarcasmo invece su chi descrive un Pd poco attrattivo e abbandonato da tutti: “I giornali di queste ore sono pieni di messaggi sulla presunta solitudine del PD. Sono gli stessi che dicevano che alla Leopolda mi avreste lasciato solo e che non sarebbe venuto nessuno: avete visto come è andata a finire”.

Nessun cenno alle richieste di cambio di passo avanzate dalla minoranza interna. “Si rottamino i pasdaran” renziani che “troppi danni hanno prodotto” esce allo scoperto Gianni Cuperlo, della minoranza dem, su ‘La Stampa’. “Sarebbe la premessa per poter ricostruire il giorno dopo. Se non c’è subito una correzione di rotta – avverte Cuperlo – il Pd alle elezioni rischia di andare contro un muro”.

Matteo Renzi non condivide ed esalta invece i risultati raggiunti, allegando un grafico che mostra l’incremento del tasso di occupazione durante i governi a guida Pd. E conclude la sua mail con un messaggio vigoroso: “Gli altri si affidano alle promesse e alle polemiche, noi abbiamo dalla nostra i fatti, i numeri. Ecco perché dobbiamo metterci al lavoro, amici. Avanti”.

Nella stessa giornata Francesco Rutelli torna alla ribalta del centrosinistra per esaltare la figura di Paolo Gentiloni: un premier “credibile, molto rispettato in Europa, che rappresenta quel volto dell’Italia che è orgogliosa e paziente”. Lo fa in un convegno del Partito democratico europeo, di cui è co-presidente, concluso dallo stesso premier.

Rutelli non cita mai esplicitamente il segretario dem. Tuttavia non esita a dire che “la politica solo declamatoria non ci porterà lontano”, che “i cittadini aspettano risposte efficaci”. Una politica di pacatezza e concretezza di cui Paolo Gentiloni è, per Rutelli, un fenomenale alfiere.

Nella meravigliosa sede del Tempio di Adriano, con Rutelli, le varie anime europeiste presenti nel panorama italiano: Carlo Calenda e Beatrice Lorenzin, Sandro Gozi e Benedetto Della Vedova. Obiettivo chiaro sin dal titolo, “L’Idea democratica e l’avvenire dell’Italia”: riunire, per usare le parole di Rutelli “tutte le forze che si riconoscono nell’Europa e chiedono che l’Europa possa rifondarsi”.

(di Marcello Campo/ANSA)

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