La rinuncia di Rafael Ramírez: nessun vincolo con corruzione in Pdvsa

CARACAS. – Ramirez non è più ambasciatore del Venezuela all’Onu. E sembra che la decisione di allontanarlo dall’organizzazione sia collegata ai fatti di corruzione recentemente scoperti in Pdvsa. Di conseguenza, Maduro avrebbe ordinato a Ramirez di lasciare l’incarico.

L’ex ambasciatore conosce bene la statale del petrolio visto che è stato a capo della corporazione per più di dieci anni ai tempi di Chávez. E nega che la sua uscita sia collegata in qualche modo a quanto sta accadendo nella statale.

Difatti, dice di avere allertato più volte il governo che qualcosa non andava. Per Ramirez, la notevole diminuzione della produzione del petrolio, da quando lui non era più a capo di Pdvsa, è stata uno dei campanelli d’allarme.

Comunque, Ramirez ha lasciato l’incarico ma non è tornato in Venezuela, e neppure è rimasto negli Usa. Di preciso non si sa dove sia, però dalla clandestinità ha rilasciato una lunga intervista a Bbc Mondo.

Nessun vincolo con la corruzione in Pdvsa

L’ex ambasciatore ha chiarito che lui non è collegato con nessun fatto di corruzione. “Finora non sono stato contattato da nessuna procura, né da quella venezuelana e neppure da quella americana” ha detto l’ex ministro riguardo i fatti di peculato e riciclaggio che hanno macchiato l’immagine di Pdvsa e le sue filiali.

E aggiunto che, secondo lui, l’onda di arresti in Pdvsa potrebbe associarsi più con contrasti dentro il proprio chavismo che con fatti di corruzione.

“Si sta criminalizzando la dissidenza,” ha ammesso.

“Non sono vincolato ad atti di corruzione, mentre ero a Pdvsa sono stato molto attento a seguire controlli e fornire i rendiconti finanziari.”

Però non nasconde la sua opinione riguardo il governo di Nicolás Maduro. Secondo Ramirez,” le cose stanno andando molto male”. “Anche se il tempo ha favorito la posizione politica del governo, non è la stessa cosa per l’economia che sta andando a rotoli e la gente sta soffrendo le conseguenze.”

Dissenso con una parte del chavismo e lealtà a Hugo Chávez

Ramirez fa capire chiaramente che il chavismo è diviso. Lui segue la corrente di Hugo Chávez e ribadisce che non è sostenitore dell’opportunismo politico. Perciò non passerà alle file dell’opposizione ma rimarrà fedele alle idee del defunto comandante. Anche se l’hanno definito “traditore”, l’ex ministro chiarisce che è coerente con il suo procedere a l’ha dimostrato attraverso le sue opinioni, sottintendendo che le politiche di Maduro si sono discostate da quelle di Chávez.

Alla morte di Chávez, Ramirez era viceministro per l’economia. L’andamento del paese presagiva tempi neri in materia economica e si era affrettato a comunicare le sue opinioni al governo e anche al settore privato.

Ma non è stato appoggiato politicamente e ha preferito l’incarico alle Nazioni Unite dove ha osservato l’evolversi della debacle nel suo paese diffondendolo nei suoi scritti.

“Quello che ho pubblicato deve aver disturbato il presidente Maduro, perciò è seguita la mia rinuncia: per motivi di dissenso politico.”

“Se potessi parlare con Maduro e anche con i compagni, direi loro di non abusare del potere e ascoltare tutti. Soprattutto, le voci come la mia che seguono l’ideale bolivariano di Chávez al quale non rinuncio.”

Guerra Economica e diritti umani

Ramirez, seppure molto critico con l’operato del governo, crede pure che ci siano fattori esogeni e locali, collegati al settore produttivo che lavorano contro l’economia del paese. E lo farebbero con l’obiettivo di combattere la rivoluzione bolivariana.

Tuttavia, secondo l’ex ministro, il governo doveva prendere misure per alleviare la crisi economica. Misure che “lui ha suggerito” ma che non sono state prese in considerazione.

Ha espresso la sua opinione anche riguardo l’ondata di repressione governativa contro la dissidenza durante i giorni di proteste e la violazione dei diritti umani.  Molto diplomaticamente, Ramirez ha preferito non esporsi troppo riguardo il tema, condannando la violenza da “qualsiasi parte essa sia provenuta.”

Presidenziali

A Ramirez gli è stato chiesto se avesse aspirazioni per le presidenziali del 2018.  Ma ha ribadito che non è tempo di parlarne perché gli preme molto di più aiutare a risolvere la situazione di corruzione dilagante che attraversa il paese. E che lui avrebbe fatto notare più volte al governo e proprio per questo sarebbe stato allontanato.