M5s alza la posta sui vitalizi, scontro tutti contro tutti

L'allora vicepresidente M5s della Camera, Luigi Di Maio (C), con Riccardo Fraccaro (S) e Laura Bottici (D) durante la presentazione della proposta del Movimento sui vitalizi nella Sala Stampa della Camera dei Deputati, Roma, 27 febbraio 2017.
L'allora vicepresidente M5s della Camera, Luigi Di Maio (C), con Riccardo Fraccaro (S) e Laura Bottici (D) durante la presentazione della proposta del Movimento sui vitalizi nella Sala Stampa della Camera dei Deputati, Roma, 27 febbraio 2017. ANSA / ETTORE FERRARI
Il vicepresidente M5s della Camera, Luigi Di Maio (C), con Riccardo Fraccaro (S) e Laura Bottici (D) durante la presentazione della proposta del Movimento sui vitalizi nella Sala Stampa della Camera dei Deputati, Roma, 27 febbraio 2017. ANSA / ETTORE FERRARI

 

 

ROMA. – Fallito il tentativo di inserire i vitalizi nella legge di bilancio, il taglio delle pensioni dei parlamentari diventa nuovo terreno di scontro per la campagna elettorale. In un tiro incrociato di accuse tra le varie forze politiche che arriva a lambire anche la responsabilità del presidente del Senato, Pietro Grasso. E con i 5 Stelle che lanciano l’ultima provocatoria proposta: “il Parlamento lavori anche a Natale approvando leggi che dimostrano una concreta vicinanza della politica ai cittadini: stop aperture indiscriminate dei negozi nei festivi e abolizione dei vitalizi dei parlamentari. Sarebbe il miglior regalo di Natale possibile per tutti gli italiani”.

Ma nello scontro tra il M5s e il Pd, accusato di “ipocrisia” e, dice Alessandro Di Battista, “di voler prendere per il culo gli italiani”, è soprattutto il Presidente del Senato a finire nel mirino. “Il punto è solo e semplicemente uno: Chiudere questo percorso compete al Senato. Che, lo voglio ricordare, non ha nemmeno adottato la delibera di taglio drastico del vitalizio che la Camera ha approvato mesi fa, portando a motivazione che stava arrivando la legge. Si decidano: taglio o ricalcolo. Una delle due. L’immobilismo non è dato. Se non in un atteggiamento a dir poco vergognoso”, afferma Matteo Richetti, autore della proposta sul taglio dei Vitalizi approvata dalla Camera e poi fermatasi al Senato.

Che punta l’indice verso i 5 Stelle: “attaccano me perché sono più credibile di loro…” dice. Ma il riferimento al Senato scatena i parlamentari confluiti in LeU. “Il tentativo di scaricare sul Presidente del Senato Grasso l’inglorioso epilogo della vicenda vitalizi rivela soltanto la ridicola impotenza e mancanza di credibilità di Richetti e del gruppo dirigente del Pd”, dichiara Alfredo D’Attorre e con lui si alza un coro di proteste.

“Tutti sanno che il Pd al Senato è spaccato e non ha presentato una proposta di calendarizzazione nella Conferenza dei capogruppo. Alzano polveroni per nascondere la loro impotenza” dichiarano anche Miguel Gotor e Pippo Civati. Pure i 5 Stelle difendono indirettamente Grasso: “Vogliamo ricordare a Richetti che il suo partito d’appartenenza ha sempre bocciato la calendarizzazione del taglio dei vitalizi per l’esame dell’Aula. L’immobilismo è del Pd e non del Senato”.

Ad attaccare il Pd c’è però anche il leader della Lega: “L’abolizione dei Vitalizi è un’altra bufala di Renzi. Aveva detto che li avrebbe tolti e poi si è accorto che la legislatura sta finendo e non c’è più tempo” ironizza Matteo Salvini.

(di Francesca Chiri/ANSA)

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