Nasce la lista Verdi-Psi. Fronte della “sinistra” si riduce

Un momento dello spoglio in un seggio elettorale in una foto d'archivio
Un momento dello spoglio in un seggio elettorale in una foto d'archivio . ANSA/ LUCA ZENNARO
Un momento delle votazioni . ANSA/ LUCA ZENNARO

 

ROMA. – Giornata di passione per la costruzione della lista ‘di sinistra’ alleata al Pd, che domani presenta nome e simbolo ma, man mano che passano i giorni, rischia di perdere per strada altri pezzi. Dopo la defezione del sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, altri ‘pisapiani’ lanciano un ultimatum al leader dem Matteo Renzi: sono pronti a continuare il percorso comune “unicamente” se farà un passo di lato a favore del premier Paolo Gentiloni.

Contemporaneamente, anche sul fronte moderato, si guarda con grande attenzione all’attuale premier: Pino Pisicchio lancia addirittura una Lista Gentiloni, convinto che “potrebbe rivelarsi una iniziativa politica coerente per le forze alleate del Pd che hanno sostenuto i governi di questa legislatura”.

Intanto Tabacci e compagni, dopo l’addio di Pisapia al progetto della lista progressista, riuniscono il Consiglio Nazionale di Centro democratico e all’unanimità sanciscono di non essere disponibili a far parte di una “lista civetta”.

Ancora più netto Roberto Capelli, secondo cui “il problema” per la riunione del centrosinistra e la creazione di una coalizione che sia competitiva e forte per le prossime elezioni “è rappresentato da un uomo, il segretario del Pd, Matteo Renzi”.

“Nulla di personale – prosegue Capelli – ma anche alla luce delle sue ultime dichiarazioni, ‘prenderemo oltre il 30%, saremo il primo gruppo in Parlamento’, sembra di risentire il Berlusconi del 2011 che diceva che tutto andava bene e che la crisi non c’era perché i ristoranti erano tutti pieni”.

Una posizione radicale che, in assenza di clamorosi colpi di scena, potrebbe far registrare l’addio non solo di Pisapia, ma anche di suoi sodali dati in arrivo al progetto della lista alleata. Uno scenario che, se confermato, porterebbe questa lista a rischiare un clamoroso flop.

Senza un cambio di passo, ragionano all’interno di Campo Progressista, a sinistra del Pd non si presenterà un ampio schieramento progressista ma una ‘bicicletta’, formata dall’insieme dei due soli simboli, quello del Psi di Nencini e quello Verde, assieme al prodiano Giulio Santagata. Una lista che rischierebbe perfino, sono convinti, di non raggiungere la soglia dell’1%.

Del resto, già da giorni, circolano nei cellulari dei parlamentari i bozzetti della nuova lista, un cerchio rosso con la rosa socialista, il sole che ride e la scritte “sinistra europea” o “sinistra e progresso”.

Clima di incertezza anche al centro, dove la lista ‘moderata’ fa fatica a trovare l’intesa tra i contraenti mentre dal Pd spingono perchè nasca nel fine settimana. ‘Lista Gentiloni’ a parte, i rumors del Transatlantico raccontano di alcune perplessità di Pier Ferdinando Casini, Lorenzo Dellai, presidente di Democrazia Solidale parla di “colloqui costruttivi, che proseguiranno nei prossimi giorni” ma ammette che “la strada è ancora tutta da percorrere”.

(di Marcello Campo/ANSA)

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