Bonus mamma, Inps: “Lo daremo alle immigrate con permesso”

Bonus mamma: a immigrate con permesso. REUTERS/Antonio Parrinello
Bonus mamma: a immigrate con permesso. REUTERS/Antonio Parrinello

ROMA. – Tutte le straniere che hanno avuto un figlio nel 2017 e che hanno un regolare permesso di soggiorno potranno chiedere il “Premio alla nascita”, anche se non sono in possesso di una Carta di soggiorno permanente. Lo precisa l’Inps ricordando che il bonus consiste in un assegno una tantum di 800 euro per la nascita o l’adozione di un minore a partire dal 1 gennaio 2017.

L’Inps si adegua così all’ordinanza del Tribunale di Milano del 12 dicembre che aveva ordinato all’Istituto di non limitare il premio alle mamme italiane, comunitarie e extracomunitarie con carta di soggiorno permanente. Il Tribunale di Milano ha accolto il ricorso di APN, ASGI e Fondazione Giulio Piccini contro le circolari Inps in materia di premio alla nascita, per aver limitato l’accesso al beneficio economico alle sole donne titolari della carta di soggiorno permanente.

Il Tribunale ha ordinato all’Inps di “estendere il beneficio in questione a tutte le future madri regolarmente presenti in Italia che ne facciano domanda e che si trovino nelle condizioni” previste dalla legge di Stabilità per il 2017″. L’Inps ha ribadito che “le circolari che avevano limitato l’erogazione del Premio alla nascita alle mamme in possesso della carta di soggiorno permanente, sulla base dei requisiti previsti per il Bonus bebè” deciso con la legge di Stabilità per il 2015 “sono state redatte seguendo le indicazioni scritte della Presidenza del Consiglio dei ministri”.

L’Istituto – si legge nella precisazione dell’Inps – aveva fatto presenti queste restrizioni e da alcuni mesi aveva chiesto ai ministeri di valutare la possibilità di cambiare orientamento e fornire indicazioni per estendere la copertura prevista per i soggiornanti di lungo periodo anche agli altri possessori di permesso. In ottemperanza all’ordinanza sopra citata – conclude l’Istituto – l’Inps ha già interessato i ministeri vigilanti e la Presidenza del Consiglio dei ministri e sta predisponendo i necessari interventi sulle procedure online”.

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