Bitcoin riciclati per l’Isis, donna arrestata a New York

Bitcoin sotto la lente
Rapporto avverte, mercato cambia veloce.

 


NEW YORK.- Mentre il valore dei Bitcoin schizza sui 17 mila dollari cresce l’apprensione per i rischi di riciclaggio di denaro legati alle criptomonete: a New York una ragazza di 27 anni, originaria del Pakistan, è stata arrestata con l’accusa di riciclaggio di Bitcoin e altre valute virtuali e del loro trasferimento all’estero a favore dello Stato Islamico.

Zoobia Shahnaz, questo il nome della ragazza, tecnico di laboratorio residente a Brentwood, è stata trattenuta dalle autorità federali americane senza cauzione con l’accusa di frode bancaria, cooperazione per il riciclaggio di denaro sporco e riciclaggio di denaro.

Secondo l’accusa la donna avrebbe ottenuto in modo fraudolento oltre 85 mila dollari attraverso un prestito bancario e carte di credito per comprare Bitcoin e altre monete virtuali. Poi avrebbe effettuato diverse transazioni verso individui e gruppi poco chiari in Pakistan, Cina e Turchia con modi studiati per evitare segnalazioni, per nascondere identità, fonte e destinazione dei soldi. Tutte transazioni a favore dell’Isis.

Bitcoin e altre valute crittografiche hanno come presupposto l’anonimato di chi paga e di chi riceve, diventando così attraenti anche per chi vuole riciclare denaro sporco. Nei giorni scorsi il Tesoro britannico ha annunciato norme più severe proprio per renderne più trasparente l’impiego.

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