La manovra cambia le date del fisco, più tempo per le dichiarazioni

 


ROMA. – Cambia il calendario fiscale, con tempi più lunghi e organizzati per presentare le principali dichiarazioni, dai redditi allo Spesometro. E slitta di un anno l’addio agli studi di settore. Sono alcune delle novità della manovra approvate dalla commissione Bilancio della Camera che ha condotto i suoi lavori a singhiozzo e si prepara a un tour de force nel weekend per chiudere in tempo per l’Aula, fissata al momento per martedì mattina.

Oltre al fisco la commissione ha concluso il pacchetto enti locali, con il via libera agli ultimi emendamenti che concedono più fondi a Province e città metropolitane e ad alcune regioni a Statuto speciale, dalla Valle d’Aosta alla Sardegna, e ha approvato un corposo pacchetto cultura.

Tra le misure, accolte dal plauso del ministro Dario Franceschini, arriva un nuovo credito d’imposta per le imprese culturali, che vengono definite per legge per la prima volta e alle quali viene dedicato un apposito tax credit ‘creatività’. Si tratta di un credito d’imposta del 30% per le spese per la promozione di nuovi prodotti culturali, con particolare attenzione a chi opera nel digitale, da chi produce app culturali, a chi confeziona guide turistiche multimediali, a chi si occupa di realtà virtuale.

Arrivano poi fondi aggiuntivi per diverse realtà, dal nuovo Meis, il Museo Nazionale dell’Ebraismo italiano e della Shoah, inaugurato nei giorni scorsi Ferrara, al Maxxi, che avrà un milione l’anno in più per tre anni all’interno di un finanziamento di 6 milioni complessivi per il ‘Piano per l’arte contemporanea’.

Spazio poi al sostegno alle biblioteche scolastiche, che si vedranno assegnato un milione dal fondo per la promozione della lettura, e per le librerie che vendono libri usati o che aprono in Comuni dove prima non ce n’erano, che potranno usufruire del nuovo tax credit per le librerie introdotto al Senato.

Quanto al calendario fiscale, vengono riviste le 5 principali scadenze: per la precompilata arriva il termine unico del 23 luglio, eliminando la ‘tappa’ intermedia del 7 luglio entro la quale professionisti e Caf dovevano trasmettere almeno l’80% dei modelli. Il 770, quasi sempre soggetto a proroghe, viene spostato dal 31 luglio al 31 ottobre. ‘Redditi’, il vecchio ‘modello Unico’, e dichiarazione Irap slittano dal 30 settembre al 31 ottobre mentre lo Spesometro passa dal 16 settembre al 30 settembre.

Rinviato di un anno invece l’avvio dei nuovi indici di affidabilità fiscale che sostituiranno i vecchi studi di settore, per consentire l’entrata in vigore in contemporanea di tutti i nuovi indici, evitando trattamenti diversi tra contribuenti. Sempre sul fronte del fisco si sta anche lavorando, ma ancora l’intesa tra maggioranza e governo non è stata raggiunta, per introdurre almeno una parte della riforma delle Agenzie fiscali, bloccata al Senato.

Tra le altre novità è arrivata anche l’annunciata retromarcia sulle norme sui call center, salvaguardando la stretta ‘anti-delocalizzazione’. E’ stato infatti cancellato, con il plauso di sindacati e aziende del settore, l’emendamento approvato al Senato che allentava gli obblighi per le imprese che non esternalizzavano il servizio.

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