Gil Yepes, previsioni per il 2018: presidenziali anticipate

José Antonio Gil Yepes, Direttore di Datanalisis crede che al governo convenga anticipare le presidenziali
José Antonio Gil Yepes, Direttore di Datanalisis crede che al governo convenga anticipare le presidenziali

 

Caracas. –   Uno dei punti principali di discussione alla riunione tra governo ed opposizione a Repubblica Dominicana è il calendario per le presidenziali. A questo riguardo, Gil Yepes sottolinea che l’opposizione le vorrebbe ad ottobre ma l’interesse del governo sembra sia quello di anticiparle.

Secondo l’analista politico, più il tempo passerà, più l’inflazione e la svalutazione colpiranno le tasche della gente, perciò il governo perderà simpatizzanti e, di conseguenza, potenziali voti.

Yepes indica, però, che se il governo insiste in anticipare le elezioni, non starebbe rispettando le norme stabilite dalla legge. La legge elettorale venezuelana stabilisce un periodo di perlomeno sei mesi tra una elezione e l’altra e di altri sei per la campagna elettorale. Su questo punto si specula che il governo accetterà alcune richieste. Queste sarebbero aggiornare il Cne, permettere la presenza di osservatori elettorali internazionali scelti da ambe due le parti e stabilire un tempo di cinque mesi invece di sei tra comizi e propaganda.

Unità chavista

Il chavismo è un solo blocco. Yepes crede che è unito politicamente malgrado le voci che circolano sul confronto tra Maduro e Ramirez. E l’unione che lega il chavismo non è certo caratteristica dell’opposizione.

Bisognerà capire se l’opposizione si unirà attorno ad un unico candidato o se invece si presenteranno vari contendenti. In più considerare se l’astensione giocherà nuovamente contro le forze dell’opposizione – ha detto Yepes – e aggiunto che: “forse per questo il governo non ha posto troppo l’enfasi sul fatto che vuole il riconoscimento dell’Assemblea Costituente.” Perché l’obiettivo è quello di vincere le presidenziali e continuare nel potere.

Il problema economico

Comunque, anche se vincesse le presidenziali, ci penserà l’economia a complicare le cose per il governo. “Il governo è consapevole che deve pagare il debito e deve importare beni di prima necessità per il popolo, quali cibo e medicine che non produciamo” ha ribadito Yepes.

“Ma tutti sanno che il governo preferisce pagare poco e ogni tanto, secondo l’introito del reddito petrolifero pur di restare a galla. Sa bene che se negozia un blocco importante del debito, dovrebbe riconoscere che le politiche socialiste hanno portato il paese alla rovina. E questo non lo farebbe mai.”

E così il governo preferisce dare la colpa del disastro economico alle sanzioni USA adducendo che se non pagano non è colpa loro ma degli Stati Uniti che non gli permettono di mobilitare il denaro.

Tuttavia – sottolinea Yepes -pare che il governo batta sul punto di accompagnarli a Washington per chiedere una sospensione delle sanzioni.

Ma il Direttore di Datanalisis crede che la posizione degli USA difficilmente cambierà anche se l’opposizione venezuelana dovesse cedere alla richiesta del governo.