Di Maio scivola sull’Euro: “Referendum extrema ratio, ma voterei sì”

Di Maio-Renzi
Di Maio-Renzi

ROMA. – Scivolone di Luigi Di Maio sulla buccia di banana dell’Euro. I 5 stelle hanno assunto negli ultimi mesi una posizione soft sulla moneta unica spiegando anche alle cancellerie europee che l’obiettivo del movimento non è l’uscita dall’eurozona, ferma restando la volontà, una volta al governo, di chiedere alcuni cambiamenti radicali delle politiche di spesa imposte dall’Ue.

Ma ad una domanda diretta sull’ipotesi di referendum, risponde chiarendo che sarebbe solo una “extrema ratio”, nel caso in cui non si arrivasse ad un accordo con Bruxelles, aggiungendo che comunque al quesito sull’uscita dell’Italia lui voterebbe “sì”.

E’ quanto basta per scatenare la polemica con Renzi,il Pd e la sinistra che attaccano a testa bassa il movimento sull’argomento. Prima ancora che si scatenasse la polemica sull’euro, il leader dei 5 stelle aveva rilanciato il progetto di un governo con chi ci sta a condividere un programma, questo sempre che il movimento risultasse il primo partito ma non avesse la maggioranza in Parlamento (come fotografano i sondaggi).

Non faremo alleanze o coalizioni (“eliminiamo queste parole dal vocabolario”) ma punteremo ad un governo di minoranza appoggiato dall’esterno da altri partiti, a cui M5s lancerebbe un appello subito dopo il voto, spiega. Un governo espressione del solo M5s che verrà annunciato prima delle elezioni di marzo.

Non sarebbero i pentastelalti, quindi, a cercare alleati, bensì gli altri partiti a decidere se votare il loro governo; quindi conteranno solo i voti che ciascuno di essi ha in Parlamento. Cosa che fa arrabbiare Nicola Fratoianni: “io che pensavo contassero i programmi”.

Quanto al programma su cui chiedere la fiducia agli altri partiti, Di Maio ha confermato una serie di leggi di spesa del Bilancio dello Stato, da fare in deficit. E qui l’Ue dovrebbe darci ascolto, spiega, perché i sacrifici fatti finora non hanno abbattuto il nostro debito.

Ma se Bruxelles non ne vorrà sapere ritornerebbe in auge il referendum per uscire dall’Euro? Gli viene chiesto: “Se si dovesse arrivare al referendum, che però io considero una ‘extrema ratio’, è chiaro che io voterei per l’uscita, perché significherebbe che l’Europa non ci ha ascoltato”, risponde.

“Di Maio ha fatto chiarezza: lui voterebbe per l’uscita dall’Euro. Io dico invece che sarebbe una follia per l’economia italiana”, risponde Matteo Renzi, e con lui tutti i dirigenti del Pd, come anche Benedetto della Vedova e Riccardo Magi di “+Europa con Emma Bonino”.

Di Maio poi precisa su Fb la posizione: “L’obiettivo di governo di M5S non è assolutamente l’uscita dall’euro, ma rendere la permanenza nella moneta unica una posizione conveniente per l’Italia”. Quindi il governo di M5s “porterà in Europa un pacchetto di proposte” e se “per assurdo” arrivasse un niet da Bruxelles ci sarebbe il referendum: “se l’Europa sarà rimasta sorda a tutte le nostre richieste, non sacrificheremo la ricchezza e il benessere degli italiani sull’altare dell’Euro”.

(Di Giovanni Innamorati/ANSA)

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