Manovra, volata finale: da web tax a pacchetto famiglia

 


ROMA.- Web tax che non si allarga all’e-commerce ma porterà comunque più incassi per lo Stato. Ma anche un accordo per limitare al 2018 il bonus bebè e, in cambio, finanziare il raddoppio della soglia che consente di mantenere i figli a carico anche quando fanno piccoli lavoretti.

Sono alcune delle ultime novità in arrivo con la manovra, che ancora devono essere approvate in commissione Bilancio dove i lavori procedono a singhiozzo tanto che l’approdo in Aula a Montecitorio è slittato a mercoledì. Mentre i capitoli di rilievo restano ancora da affrontare, a partire da quello ‘spinoso’ del lavoro, la polemica la apre comunque il presidente Cesare Damiano quando si affronta, di nuovo il tema dei voucher.

Lo strumento, riscritto e ristretto tra le tensioni con la manovrina di aprile, rischia adesso, secondo Damiano, di vedere di nuovo l’ampliamento a una “platea smisurata”. Oggetto del contendere un emendamento, criticato ma poi approvato dalla commissione Bilancio, che consente di pagare con dei nuovi libretti lavoro gli steward degli stadi, che prima venivano pagati appunto coi voucher.

Il tema centrale però, quello dei paletti ai contratti a termine (che dovrebbero passare da massimo 36 a massimo 24 mesi con il limite di 3 rinnovi anziché 5) sarà affrontato tra la nottata e la giornata di martedì, quando comunque la commissione si propone di chiudere l’esame degli emendamenti per portare il testo in Aula con il mandato al relatore.

I tempi sono sempre più stretti, vista la necessità di una terza lettura del Senato che si vorrebbe concludere prima della pausa natalizia. Tra le poche altre misure approvate in giornata c’è una parziale retromarcia sulla stretta sulla vendita delle sigarette elettroniche, introdotta in Senato ma con il decreto fiscale.

Cade infatti il divieto totale di vendita online perché sul web si potranno comunque acquistare i “dispositivi meccanici ed elettronici”, cioè gli ‘svapatori’. Arriva anche un chiarimento ‘salva-negozi’, che precisa quali strutture possono essere autorizzate alla vendita oltre ai tabaccai.

Intanto Francesco Boccia, presidente della commissione e relatore del provvedimento, ha presentato il suo ‘pacchetto digitale’ con la riscrittura della web tax introdotta in Senato, che passa dal 6% al 3% e diventa una ritenuta (senza più quindi il meccanismo del credito d’imposta), consentendo però, grazie a una precisazione della base imponibile, di portare in cassa 190 milioni invece di 114.

La partenza rimane comunque al 2019. Nel pacchetto arrivano anche un intervento sul fintech, la modifica alle norme sulla spedizione postale dei pacchi per consentire a Poste di “raccogliere la sfida dell’e-commerce” e nuove regole sulla protezione dei dati digitali.

Raggiunto anche l’accordo sul pacchetto famiglia, annunciato da Ap, che comporterà però nuove modifiche al bonus bebè. Il bonus dovrebbe tornare fino a 3 anni di vita del bambino ma essere prorogato per il solo 2018. Arriverà però il raddoppio, “da 2mila a 4mila euro”, della soglia di reddito dei figli entro la quale possono restare comunque a carico dei genitori, che mantengono così le relative detrazioni.

(di Silvia Gasparetto/ANSA)

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