Di Maio avanti da solo: “Nessun inciucio con la Lega”

Di Maio e Salvini
Di Maio: Nessun inciucio con la Lega

 


MILANO. – Luigi Di Maio si candida a guidare un “governo del cambiamento”. Un governo che sarà formato con l’appoggio di qualche forza politica che uscirà dal “terremoto elettorale”. “All’indomani delle elezioni – spiega il candidato premier del M5s – faremo un appello ai gruppi parlamentari e vedremo come saranno composti. Manca tempo alle elezioni e ci saranno parecchi colpi di scena: non possiamo prevedere ora la composizione del nuovo Parlamento”.

Di sicuro, il termometro delle alleanze al momento segna tempesta con la Lega. Matteo Salvini ora preferisce giocarsi la partita dentro il centrodestra e prende le distanze dal M5s:”Escludo l’appoggio della Lega a un governo Di Maio. Dico no a ‘governo Spelacchio’ “, taglia corto il segretario del Carroccio, che rimprovera ai 5 Stelle di “cambiare idea continuamente”.

Ma il candidato premier pentastellato fa spallucce: “Questa sì che è una buona notizia. Ringrazio Salvini per aver detto che non esiste nessun canale, nessun inciucio, in questo momento, tra M5s e Lega”. Tanto più che l’affondo di Salvini sui 5 stelle tocca su un punto dolente, quello dell’euro. “La vera emergenza è portare il lavoro in Italia: l’euro fa parte delle regole europee che devono cambiare. Quella del referendum è una sciocchezza” dice il leader leghista.

Che poi punge il candidato M5s sul suo progetto post elettorale: “Di Maio non sa come funziona, qualcuno deve spiegarglielo. Il presidente della Repubblica non gli dirà ‘sei simpatico, elegante, vai a letto in giacca e cravatta e ti affido il mandato’, ma lo affiderà a chi ha la maggioranza per governare. E l’unica coalizione che può avere il 40% è quella del centrodestra. Mattarella chiamerà noi a formare il governo”.

Chiusa, “per il momento” dice, la porta alla Lega Di Maio non si pronuncia invece su possibili accordi con la sinistra. “Tutti, nessuno escluso, potranno rispondere al nostro appello la sera delle elezioni” risponde a chi gli domanda delle “avance” di Bersani.

Il M5s per ora segue quindi la sua strada in solitaria e anche sull’affaire Etruria “picchia” in egual misura a destra e sinistra. “Sono tutti complici” di un sistema familistico che, sostiene, guarda all’1% della popolazione che detiene il 25% della ricchezza. Il M5s, invece, vuole “governare per il 99% degli italiani, quelli che ogni giorno, ricchi o meno che siano, vanno a lavorare per produrre ricchezza per il nostro Paese”.

E’ a loro che guarda Di Maio che oggi, con un convegno sul turismo in cui è stato presentato il frutto del secondo lavoro affidato al sociologo Domenico De Masi, ha sostanzialmente chiuso a Milano il primo blocco della sua campagna elettorale. Quella rivolta al nord-est produttivo del Paese. Domani torna al Sud, con un breve giro campano tra Pomigliano e Acerra.

(di Francesca Chiri/ANSA)

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