Nuovo contratto degli statali, una tantum arretrati da 550 euro

Nuovo contratto degli statali,
Nuovo contratto degli statali,

ROMA. – E’ tutto pronto per la maratona che dovrebbe portare alla firma di un nuovo contratto degli statali, dopo dieci anni di blocco. I sindacati e l’Aran sono ormai alle prese con un tavolo ‘permanente’. Hanno interrotto la trattativa, ripresa nel pomeriggio, solo per darsi appuntamento a domattina. Si punta a chiudere venerdì.

Ma i nodi da sciogliere restano, con le sigle del pubblico impiego che rivendicano un ruolo maggiore nelle politiche sull’orario di lavoro. Il capitolo più caldo riguarda però la busta paga. In ballo ci sono aumenti mensili medi da circa 85 euro, un extra da 20 euro per i redditi più bassi l’una tantum degli arretrati i che sfiora già i 550 euro. La prima tranche potrebbe essere caricata con gli stipendi di febbraio, ma è probabile che occorra aspettare marzo.

Una volta raggiunta l’intesa sul contratto, infatti, c’è una trafila burocratica da rispettare. Intanto l’Aran, l’Agenzia che tratta per il Governo, ha affinato la bozza del contratto, allargando le maglie della mobilità. Con l’obiettivo di evitare licenziamenti, quando un’amministrazione dichiara del personale in esubero sarà possibile trasferire il dipendente su tutto il territorio, e non più all’interno dei confini regionali.

Cambia pure la torta in cui si divide il salario accessorio. Otre la metà dei fondi riservati alle voci ‘variabili’ dovrà andare a premi e indennità di turno e un’ulteriore quota deve destinata alla performance individuale. L’obiettivo è impedire che ognuno faccia quel che voglia, a scapito del merito.

Alle parti riunite per la volata finale è arrivato anche il saluto della ministra della P.a, Marianna Madia, che ha fatto un ‘blitz’ presso la sede dell’Aran, a via del Corso. “Auguri di buon lavoro a tutti”, ha detto. Al termine della serata il presidente dell’Aran, Sergio Gasparrni, ha espresso un “cauto ottimismo: la direzione di marcia è quella giusta”. Anche se, ha ammesso, “resta una distanza sulle politiche dell’orario di lavoro”, che nella bozza vengono affidate al confronto tra amministrazione e organizzazione dei lavoratori, mentre i sindacati vorrebbero che la materia rientrasse direttamente nella contrattazione integrativa.

Cgil, Cisl e Uil sono determinate a proseguire senza pause. “Nessuno ha alibi nel prendere tempo”, sottolinea la leader degli statali di Corso d’Italia, Serena Sorrentino. “Si va avanti articolo per articolo”, spiega il segretario confederale della Uil, Antonio Foccillo, che accoglie con un “finalmente” l’inizio della trattativa ad oltranza.

Un ‘non stop’ a cui è pronta anche la Cisl con Ignazio Ganga. L’Usb mostra invece qualche mal di pancia. La questione più delicata tocca le risorse. L’Aran ha mostrato fin qui la riscrittura delle regole, circa 95 cartelle, non ha invece ancora levato il velo sulle tabelle retributive.

Si parte comunque da due certezze: ai livelli più bassi sarà riconosciuto per dieci mensilità un bonus di circa 20 euro, in modo da avvicinare tutti alla soglia media degli 85euro; la prima busta paga ‘rinnovata’ sarà accompagnata dagli interessi maturati, visto che il contratto copre il triennio 2016-2018. Il negoziato tocca gli statali in senso stretto, ovvero ministeriali, dipendenti delle agenzie fiscali e del parastato (Inps e Inail). Quasi 250 mila persone. Ma si tratta di un contratto che fa da apripista per tutti i 3 milioni di lavoratori della Pa. Tanto che è appena stato convocato il tavolo per il comparto difesa e sicurezza. L’appuntamento è per venerdì al ministero della P.a (la delega è affidata al sottosegretario Angelo Rughetti).

(di Marianna Berti/ANSA)

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