Foreign fighter arrestata: indagini anche a Milano

Polizia in azione a Malpensa (Newpress)
Polizia in azione a Malpensa (Newpress)

MILANO. – Anche la Procura di Milano, con l’Autorità giudiziaria francese, indaga sulla vicenda di R.M., la marocchina nazionalizzata italiana di 35 anni, arrestata dagli agenti della Digos a Malpensa, il 23 dicembre su mandato internazionale della Corte d’appello di Parigi mentre rientrava dalla Siria, dove era andata con i suoi tre figli piccoli per amore di un combattente dell’Isis che aveva conosciuto via chat.

Gli investigatori, coordinati dal responsabile del Dipartimento antiterrorismo della Procura milanese, Alberto Nobili, devono verificare eventuali collegamenti con italiani e per questo cominceranno ad analizzare il contenuto del cellulare che la donna aveva con sé nell’ambito di un fascicolo che ipotizza il reato di terrorismo internazionale (270 bis del Codice penale).

Il 29 dicembre R.M, che si è scoperto essere incinta di sette mesi affronterà, davanti ai giudici della Corte d’appello di Milano, l’udienza per la richiesta di estradizione in Francia alla quale ha prestato il suo assenso. I tre figli sono stati affidati al padre, un italiano che lavora come chef a Juan Les Pins, stazione balneare di Antibes.

Le autorità francesi l’accusano di aver partecipato a “un’associazione criminale attiva nella preparazione di atti di terrorismo”. Le indagini della Polizia francese, dopo la denuncia di scomparsa presentata dal marito, avevano permesso di individuarla nei pressi del confine turco-siriano e poi in Siria nella provincia di Idlib. R.M e i figli erano stati espulsi dalla Turchia ed era stato allora, circa un mese fa, che aveva chiesto aiuto al marito il quale era andato a riprenderli.

Le Autorità giudiziarie francesi avevano chiesto la collaborazione di quelle italiane per rintracciarla, una volta in territorio italiano, e così è accaduto. Oltre che di terrorismo è accusata in Francia di essersi sottratta ai propri obblighi legali di madre “al punto da compromettere la sanità, la sicurezza, la moralità e l’istruzione dei propri figli minori, in connessione con un’impresa di stampo terroristico”.

Sarà compito degli inquirenti francesi chiarire se aveva portato con sé i suoi figli con l’intenzione di farli addestrare nell’esercito del sedicente Stato islamico. Il mandato d’arresto europeo è già stato convalidato e la donna si trova nel carcere milanese di San Vittore.

(di Stefano Rottigni/ANSA)

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