M5S, conto alla rovescia sulle regole. Di Maio riparte dal Nord

Di Maio
Nella foto: Luigi Di Maio (Debole/Bianchi/LaPresse)
Nella foto: Luigi Di Maio
(Debole/Bianchi/LaPresse)

 

 

ROMA. – Il countdown, da domani, partirà ufficialmente: con lo scioglimento delle Camere, dato ormai “ad horas”, il M5S ultimerà infatti il puzzle di regole per le parlamentarie. Potrebbe essere diffuso, via blog, già prima del 31 dicembre mentre entro la fine di gennaio il Movimento dovrebbe avere il quadro dei potenziali futuri deputati e senatori.

“Dovete soffrire un altro po’ e poi leggerete le regole pubblicamente, presto”, spiega il candidato premier M5S Luigi Di Maio a margine di un incontro con l’azienda di software Engineering Pandozy, a Brescia. E’ infatti dalla Lombardia che Di Maio riprende il proprio rally dopo la pausa natalizia. Tornando a battere il cuore della media imprenditoria italiana nei confronti della quale, da settimane, il M5S ha avviato un processo di accreditamento.

“Il Jobs Act è un ripiego, il tema centrale è quello della flexcurity”, spiega Di Maio ai dirigenti di Engineering che, invece, difendono una delle misure chiave del governo Renzi. Ma per il capo politico pentastellato questa è anche l’ennesima giornata di polemica con Silvio Berlusconi.

“Ha ammesso che all’Italia serve il Reddito di cittadinanza, ma per 5 anni FI ha votato contro. Lo chiama reddito di dignità per nascondere che ci copia. Diffidate dalle imitazioni, l’originale è il M5S”, attacca Di Maio replicando al leader azzurro che, in mattinata, lancia la proposta di un reddito di dignità per combattere “l’emergenza povertà”.

E Di Maio, così, torna a polarizzare uno scontro, quello tra lui e Berlusconi, che rischia di occupare, a scapito del centrosinistra, una parte importante della campagna elettorale. Il programma del Movimento sarà tra l’altro al centro dell'”Openday Rousseau” previsto a Pescara tra il 19 e il 21 gennaio.

Si tratta una sorta di mega-corso di formazione per iscritti e aspiranti parlamentari, sarà diviso in 4 laboratori, costruiti sulle parole chiave “Fatti, Idee, Volontà ed Evoluzione” e potrebbe cadere a cavallo dell’ufficializzazione delle candidature. Prima, però, i vertici del M5S devono ultimare la soluzione del rebus regole.

Resteranno, certamente, quelle basilari (come il non avere precedenti penali o il tetto dei due mandati) ma, rispetto al 2013, complice anche il moltiplicarsi delle candidature e la legge elettorale, qualcosa cambierà. Probabile l’introduzione di un “filtro di qualità” per i neo-candidati (“per non ripetere gli errori del passato”, diceva Grillo a fine novembre) e probabile sarà anche la modifica della regola che dirottava al Senato tutti gli over 40.

Sui collegi uninominali, rumors insistenti e finora non smentiti parlando di una decisione in capo ai vertici 5 Stelle facendo così in modo che il legame tra luogo di residenza e collegio valga solo per i proporzionali. Le regole, spiega oggi Di Maio, non saranno diffuse da Grillo nel suo “contro-discorso” di fine anno. Il Garante del M5S, in compenso, pare concentrato sulla attività di showman: il 23 e 24 febbraio, a 10 giorni dalla probabile data delle elezioni, tornerà al Flaiano di Roma con il suo “Insomnia”.

(di Michele Esposito/ANSA)

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