L’Euro avanza. Per il dollaro un 2017 nero, il peggiore dal 2003

 

NEW YORK. – L’euro avanza sostenuto dalla ripresa europea. La moneta unica sale fino 1,1944 dollari, ai massimi da un mese. Pesante invece il biglietto verde, che continua a perdere terreno nei confronti delle principali valute e si appresta a chiudere l’anno peggiore dal 2003. E il calo – secondo gli analisti – continuerà anche nel 2018, con il dollaro che arretrerà di un ulteriore 2%. Per gli operatori più pessimisti la flessione potrebbe spingersi fino al 5,5%.

Per i mercati emergenti il calo del biglietto verde è una buona notizia e lo è stata per tutto l’anno: la debolezza della valuta statunitense ha infatti sostenuto i titoli azionari e i bond dall’Asia al Sud America, offrendo rendimenti elevati agli investitori esteri.

La corsa dell’euro nei confronti del dollaro è sostenuta dalla politica monetaria della Bce, che nel bollettino economico ha ribadito la sua intenzione di continuare a sostenere la ripresa fino a quando l’inflazione non salirà e non sarà in grado di tenersi sulle sue gambe.

La Fed invece si trova sulla strada opposta: in dicembre ha alzato i tassi di interesse per la terza volta nel 2017. Da allora il dollaro ha subito un calo ininterrotto. Una divergenza di politiche anche dettata dai differenti statuti delle due banche centrali: da un lato la Bce che ha come obiettivo la stabilità dei prezzi, dall’altro la Fed con il duplice mandato della stabilità dei prezzi e della massima occupazione.

Obiettivi che mettono la banca centrale americana di fronte a un dilemma: da lato un mercato del lavoro vicino alla piena occupazione e dall’altro prezzi ancora al palo. A complicare il quadro per il dollaro nei confronti delle altre valute è la richiesta avanzata dal premier giapponese Shinzo Abe alle aziende nazionali, invitate ad aumentare gli stipendi di almeno il 3% il prossimo anno in modo da ampliare gli effetti positivi sull’economia della ‘Abenomics’.