Arriva la lista Lorenzin, ma ancora nodi nel centrosinistra

La ministro della Salute, Beatrice Lorenzin
La ministro della Salute, Beatrice Lorenzin

 

 

ROMA. – Beatrice Lorenzin alla leadership, Pier Ferdinando Casini in campo, Antonio Gentile come fuoriuscito eccellente: nasce con questi ingredienti la gamba “centrista” della coalizione di centrosinistra, la lista “Civica Popolare”. Il nuovo soggetto racchiude Ap, Centristi per l’Europa, Democrazia Solidale, Idv, Italiapopolare e l’Upc di Antonio Satta, e prende forma al termine di una lunga – e non semplice – riunione notturna.

Ma la coalizione di centrosinistra continua ad essere segnata dalle difficoltà: solo ieri la lista Insieme (Psi, Verdi e prodiani) chiedeva un “incontro urgente” al segretario Pd Matteo Renzi, poiché non si riesce a sbloccare l’impasse con la lista “+Europa con Emma Bonino”.

La novità dell’ultima ora è comunque la nascita di “Civica Popolare”, un soggetto (con il presidente di AP Angelino Alfano che al momento resta dietro le quinte) alleato del Pd, con cui si vuole “fronteggiare i populisti” e, di fatto, estendere alla prossima legislatura l’azione “riformatrice” dei governi Letta, Renzi e Gentiloni. E il nome del ministro della Salute sarà nel logo mentre scoppia un piccolo caso sulla presenza del simbolo della margherita.

“Nel simbolo ci sarà”, spiega in mattinata una nota ma, poco dopo, Lorenzo Dellai precisa che ad essere usata sarà la Margherita Trentina del partito da lui fondato nel 1998 per Trento e Provincia. La precisazione, ai garanti del simbolo di “Democrazia è liberta – La Margherita”, non basta: “diffidiamo dall’utilizzo, anche surrettizio, del simbolo della margherita alle legislative”, avvertono ricordando, con un pizzico di veleno, come nella lista di Lorenzin ci siano “esponenti che si candidarono proprio contro La Margherita”.

“Mai pensato all’uso di questo simbolo”, ribatte Dellai ribadendo che ad essere utilizzata, in una maniera che non darà adito a confusione, sarà la Margherita Trentina. Ma la lista centrista vede subito la defezione di uno dei suoi uomini-chiave al Sud. Antonio Gentile, coordinatore di Ap e a lungo in bilico tra la mozione filo-Dem e quella filo-FI, annuncia le sue dimissioni (seguito dai senatori Marcello Gualdani e Piero Aiello) e la sua non candidatura.

E vira decisamente verso FI, definendo “innaturale” la svolta centrista di un “partito sfasciato e ingestibile” ed invitando i suoi singoli esponenti a votare Silvio Berlusconi. “E’ una scelta coerente”, è l’applauso unanime azzurro, avviato proprio da una nota dell’ex Cavaliere.

In prima fila per il lancio del progetto, e a meno di colpi di scena anche candidato, ci sarà invece Pier Ferdinando Casini. “Rafforziamo l’area di governo ed evitiamo che M5S e Lega possano creare una nuova maggioranza in Parlamento”, è il suo messaggio.

A latitare, invece, è l’accordo tra il Pd e la lista + Europa che include i Radicali di Riccardo Magi e Emma Bonino. Il nodo resta quello delle firme, per la raccolte delle quali, per Bonino & co, è necessario l’aiuto dell’apparato del Pd visti i tempi strettissimi e il clima non favorevole. Ma, nonostante la fiducia del Pd per l’accordo, al momento nulla si muove e il 3 gennaio +Europa comincerà a raccogliere le firme per correre da sola.

(di Michele Esposito/ANSA)

Lascia un commento